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Inchiesta “Xydi”, fissata per il 13 dicembre l’udienza preliminare

In 30 alla sbarra

Pubblicato 2 anni fa

L’inchiesta Xydi approda davanti al Gip del Tribunale di Palermo, Paolo Magro.

Infatti, è stata fissata per il prossimo 13 dicembre l’udienza che porterà al rinvio a giudizio o meno dei trenta indagati finiti nel mirino dei carabinieri del Ros e dei giudici della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.

I pubblici ministeri della Dda, Geri Ferrara, Gianluca De Leo e Francesca Dessì, avevano chiesto dieci giorni fa il rinvio a giudizio di   Matteo Messina Denaro, detto “u siccu”, latitante da una vita; Giuseppe Falsone, detenuto, boss di Campobello di Licata;  Giancarlo Buggea, canicattinese, ritenuto un boss di prestigio; Luigi Boncori, 69 anni, di Ravanusa; Luigi Carmina, 55 anni, di Caltanissetta; Simone Castello, 71 di Villafrati;  Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì; Emanuele Cigna, 21 anni, di Canicattì; Giuseppe D’Andrea, 50 anni, assistente capo di polizia, di Agrigento; Calogero Di Caro, 74 anni, boss di Canicattì; Vincenzo Di Caro, 40 anni di Canicattì; Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì; Gianfranco Gaetani, 53 anni, di Naro; Antonio Gallea, 64 anni di  Canicattì; Giuseppe Giuliana, nato in Francia ma residente a Delia, 56 anni; Giuseppe Grassadonio, 50 anni di Agrigento; Annalisa Lentini 41 anni di Agrigento; Calogero Lo Giudice, 47 anni di Canicattì; Gaetano Lombardo, 64 anni e Gregorio Lombardo, 66 anni, entrambi di  Favara; Antonino Oliveri, 36 anni, di Canicattì; Calogero Paceco, 56 anni, di Naro; Giuseppe Pirrera, 62 anni, di Favara; Filippo Pitruzzella, 60 anni, ispettore fino a poche settimane fa in servizio al Commissariato di Canicattì; l’avv. Angela Porcello, 51 anni di Naro; Santo Gioacchino Rinallo, 61 anni di Canicattì; Stefano Saccomando, 44 anni di Palma di Montechiaro ; Giuseppe Sicilia, 42 anni, di Favara; Calogero Valenti,  57 anni, nato Germania) residente a Canicattì.

L’inchiesta antimafia “Xydi” dunque, è arrivata, dal punto di vista giudiziario, ad una fase cruciale. E riannoda le fila dell’operazione dei Carabinieri del Ros scattata all’alba del 2 febbraio scorso che ha disarticolato il mandamento mafioso di Canicattì e non solo.

L’indagine avrebbe pure svelato i componenti della nuova Stidda che si sarebbe contrapposta alla famiglia di Cosa Nostra. Ipotizzate anche una serie di estorsioni, in particolare nel settore delle mediazioni agricole.

Un appuntato della polizia penitenziaria, Giuseppe Grassadonio, è, inoltre, accusato di rivelazione di segreto di ufficio aggravata perchè avrebbe rivelato all’avvocato Porcello il trasferimento in un altro carcere del detenuto Giuseppe Puleri, presunto mafioso vicino, nonchè parente, del boss ergastolano Giuseppe Falsone.

Infine due avvocati di Canicattì – Annalisa Lentini e Calogero Lo Giudice – sono indagati di falso e procurata inosservanza di pena perchè avrebbero, insieme alla collega Porcello, falsificato la data di spedizione di una raccomandata al fine di rimediare a un errore nella presentazione dell’atto di appello di una condanna, nei confronti di un cliente della Porcello, che era diventata definitiva.

Tra gli avvocati difensori ricordiamo Nico D’Ascola, Renata Accardi, Diego Giarratana, Giovanni Castronovo, Calogero Meli, Daniela Posante, Lillo Fiorello, Antonino Gaziano, Giuseppe Vinciguerra, Salvatore Manganello, Salvatore Pennica e Giuseppe Barba.

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