La mafia di Brancaccio, 7 condanne nel processo “Maredolce 2”
Nel processo sul mandamento mafioso di Brancaccio e, in particolare, sulla famiglia di Corso dei Mille.
La quarta sezione della Corte d’appello di Palermo ha assolto un imputato e in parte confermato e in parte ridotto le pene inflitte ad altri sette coinvolti nel processo di mafia denominato Maredolce 2, in cui i carabinieri misero a segno un blitz con numerosi arresti nel luglio 2019. I giudici dovevano decidere su rinvio dellaCassazione, nell’appello bis. L’assolto e’ Carlo Testa, che nel primo processo era stato condannato a 4 anni e 6 mesi per estorsione aggravata: lo difende l’avvocato Vincenzo Giambruno.
E’ caduta un’altra accusa di estorsione pure nei confronti di Pietro Di Marzo e Patrizio Militello, ma sono rimaste in piedi le altre contestazioni: di conseguenza la pena e’ stata ridotta da 12 anni a 11 e 4 mesi per Di Marzo e da 11 anni e 4 mesi a 10 e 8 mesi per Militello. Li difende l’avvocato Debora Speciale.
Per il resto il collegio presieduto da Vittorio Anania ha ridotto la pena anche al boss Luigi Scimo’, utilizzando sempre il meccanismo della continuazione con una precedente condanna (da 22 anni e 10 mesi passa a 20 e 4 mesi) e a Lorenzo Mineo, a cui sono stati inflitti 6 anni e 8 mesi (erano stati 8 anni nel primo processo di appello). Le condanne confermate riguardano Pietro Luisi, che ha avuto 4 anni e 4 mesi, e Enrico Urso (2 anni, pena sospesa).


