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Mafia, annullato (con rinvio) risarcimento a Bruno Contrada

Annullato risarcimento di 667mila euro a ex funzionario servizi segreti

Pubblicato 3 anni fa

La quarta sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza della Corte d’appello di Palermo che aveva riconosciuto a Bruno Contrada la riparazione per ingiusta detenzione, quantificandola in 667mila euro. La decisione della Corte e’ giunta oggi dopo una camera di consiglio svolta ieri, in cui sono stati esaminati i ricorsi della procura generale di Palermo e dell’Avvocatura dello Stato (per conto del ministero dell’Economia) contro la pronuncia dei giudici palermitani depositata lo scorso aprile. La Corte d’appello di Palermo, dopo che saranno depositate le motivazioni della sentenza della Cassazione, dovranno quindi riesaminare la questione. 

“Aspettiamo di leggere le motivazioni per un esame piu’ approfondito, ma e’ evidente fin d’ora che la Corte di legittimita’ non ha dato esecuzione alla sentenza di Strasburgo, secondo cui il dottor Contrada non andava ne’ processato, ne’ condannato”, dichiara l’avvocato Stefano Giordano, difensore di Contrada, che aggiunge: “Ora la palla passa nuovamente alla Corte d’appello palermitana. Ma, comunque andra’ a finire la vicenda, e’ probabile che Contrada non vedra’ mai un centesimo di quanto gli spetta, considerate la sua eta’ e le sue condizioni di salute e la lunghezza dei tempi processuali. Comunicheremo al comitato dei ministri del Consiglio di Europa l’esito odierno che va in contrasto con la decisione di Strasburgo”.

Il risarcimento per ingiusta detenzione era stato disposto dalla Corte d’appello di Palermo a Contrada alla luce della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che aveva riconosciuto la ineseguibilita’ della sua condanna a 10 anni per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, che all’epoca dei fatti non era sufficientemente definito con chiarezza dalla giurisprudenza.

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