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Mafia, catturato a Madrid lo stiddaro Gammino: era ricercato dal 2014

Gioacchino Gammino, 61enne di Campobello di Licata, è affiliato alla famiglia stiddara degli "Ingaglio"

Pubblicato 2 anni fa

Arrestato a Galapagar (Madrid) il latitante Gioacchino Gammino, 61 anni, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del ministero dell’Interno.

E’ stato bloccato dalla Dia e dalle unita’ dell’Udyco della polizia nazionale spagnola, con il coordinamento del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dall’Aggiunto Paolo Guido, nonche’ la collaborazione del Servizio per la Cooperazione internazionale di polizia del Dipartimento della Pubblica sicurezza.

Il pregiudicato per associazione di tipo mafioso, omicidio e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, e’ affiliato alla famiglia stiddara degli “Ingaglio” di Campobello di Licata , che, alleatasi con la stidda nissena, negli anni ’90 del secolo, aveva scatenato una lunga e sanguinosa guerra di mafia contro gli esponenti di Cosa nostra, con circa 200 omicidi.

Alla cattura si e’ giunti attraverso una complessa attivita’ investigativa dalla Dia che e’ durata oltre 2 anni.

‘arresto in Spagna di Gioacchino Gammino

Gammino, arrestato per la prima volta nel 1984, nell’ambito del procedimento “Abbate +76”, poi sfociato nel primo maxi processo a Cosa nostra a Palermo, venne indagato dal giudice istruttore Giovanni Falcone per traffico di droga.

Nel ’95 venne colpito da un’ordinanza di arresto in carcere per associazione di tipo mafioso per l’omicidio aggravato di Giovanni Smiraglia e Salvatore Curto. Successivamente si e’ reso latitante ed e’ stato catturato a Barcellona.

L’11 febbraio 1999 e’ stato estradato in Italia presso la casa circondariale di Rebibbia dalla quale evase il 26 giugno 2002 mentre giravano alcune scene di un film all’interno dell’istituto penitenziario, confondendosi con il flusso dei visitatori che facevano visita ai parenti detenuti. E’ trattenuto presso il quartier generale dello dell’Udyco in attesa dello svolgimento delle prescritte procedure di consegna alle Autorita’ italiane.

Il latitante è nipote di Diego Ingaglio, ucciso il 31 ottobre 1991 a Naro, esponente di spicco gia’ inserito in Cosa nostra, poi fuoriuscito dall’organizzazione e resosi promotore di autonomi gruppi mafiosi, che, fra loro alleati, avevano dato luogo alla Stidda Sull’arrestato pendeva il mandato di arresto europeo, emesso il 29 maggio 2014 dalla Procura di Agrigento diretta dal procuratore Luigi Patronaggio. Quest’ultimo, in passato presidente della Corte d’Assise di Agrigento condannò all’ergastolo il mafioso campobellese.

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