Mafia, colpo al clan di Biancavilla: 13 arresti
L'operazione, denominata "Ultimo atto", ha colpito i vertici del clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia di Biancavilla
Operazione antimafia “Ultimo atto” nel Catanese. Colpo ai vertici del Clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia di Biancavilla. Custodia cautelare in carcere per 13 persone. Nelle province di Catania e l’Aquila oltre 100 carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno eseguito le misure emesse dal gip etneo nei confronti degli indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione e associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, reati aggravati dal metodo mafioso.
In carcere sono finiti Salvatore Manuel Amato, trentenne di Biancavilla; Fabrizio Distefano, 32enne di Biancavilla; Placido Galvagno, 47enne di Biancavilla; Giovanni Gioco, 64enne di Biancavilla; Piero Licciardello, 29enne di Paterno’; Giuseppe Mancari, 75 anni, di Biancavilla; Nunzio Margaglio, 28 anni, di Biancavilla, Carmelo Militello, 50 anni di Biancavilla; Nicola Gabriele Minissale, 31 anni, di Catania. Alfio Muscia, 45 anni di Biancavilla; Ferdinando Palermo, 46 anni, di Paterno’; Mario Vania, 48 anni, di Biancavilla e Carmelo Vercoco, 50 anni, nato in Germania.
L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania e condotte dai carabinieri di Paterno’ a seguito di un tentato omicidio avvenuto a Biancavilla il 9 settembre 2018, ha permesso di disvelare le recenti evoluzioni della mafia di Biancavilla, articolazione dei Santapaola-Ercolano, individuando, tra l’altro, l’attuale reggente. Oltre a un fiorente traffico di stupefacenti, e’ emerso dalle indagini anche un vasto giro di estorsioni ai danni di imprenditori di Biancavilla. Tra le vittime, perfino i giostrai, che durante la festa patronale, erano costretti a pagare il pizzo attraverso i biglietti per le attrazioni, cosi’ che i figli degli affiliati detenuti avrebbero potuto godersele gratis.
Sequestrate per la confisca anche due societa’ operanti nel settore del trasporto merci, del valore di circa 5 milioni di euro, direttamente riconducibili al clan. Tra le vittime delle estorsioni dal caln mafioso di Biancavilla, nel Catanese, c’erano i giostrai, che durante la festa patronale, erano costretti a pagare il pizzo attraverso i biglietti per le attrazioni, cosi’ che i figli degli affiliati detenuti avrebbero potuto godersele gratis. E’ quanto emerge dall’operazione “Ultimo atto” eseguita dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Catania.