Mafia, confermata la confisca dell’impresa edile a Fabrizio Vinci
L'imprenditore è stato condannato a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nell'inchiesta "Visir"
Giudicando “inammissibile” il ricorso, la sesta sezione della Cassazione ha confermato la confisca dell’impresa edile intestata alla moglie, Fina Daniela Cucchiara, di Fabrizio Vinci, 55 anni, di Mazara del Vallo (Trapani), condannato definitivamente per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del procedimento scaturito dall’operazione dei carabinieri “Visir” (14 arresti tra Marsala e Mazara del Vallo all’alba del 10 maggio 2017).
In primo grado, nel 2020, il Tribunale di Marsala condannò Vinci per associazione mafiosa a 12 anni di carcere. Due anni dopo, la Corte d’appello di Palermo, riqualificando il reato contestato in “concorso esterno”, gli ridusse la pena a 9 anni.
Nel frattempo, è andato avanti anche il procedimento per le misure di prevenzione, approdato anch’esso al vaglio della Cassazione, che, confermando la confisca dell’impresa edile e del suo “compendio aziendale”, ha annullato con “rinvio” per nuovo giudizio a diversa sezione della Corte d’appello di Palermo, il decreto con cui i giudici di secondo grado avevano confermato per Vinci la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale applicata, in primo grado, dal Tribunale di Trapani.