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Mafia, processo Montagna: chiesta scarcerazione dell’ex sindaco Sabella

A quasi due anni esatti di distanza dall’imponente blitz antimafia “Montagna”, in cui i carabinieri eseguirono una sessantina di misure cautelari facendo luce sull’omonimo mandamento dell’agrigentino, l’ex sindaco di San Biagio Platani Santo Sabella – figura centrale del processo che si celebra con il rito ordinario davanti la prima sezione penale del Tribunale di Agrigento […]

Pubblicato 4 anni fa

A quasi due anni esatti di distanza dall’imponente blitz antimafia “Montagna”, in cui i carabinieri eseguirono una sessantina di misure cautelari facendo luce sull’omonimo mandamento dell’agrigentino, l’ex sindaco di San Biagio Platani Santo Sabella – figura centrale del processo che si celebra con il rito ordinario davanti la prima sezione penale del Tribunale di Agrigento – chiede di essere scarcerato.

L’ex primo cittadino del comune montuoso si trova in carcere, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, da due anni. L’istanza è stata depositata questa mattina dagli avvocati Mormino e Gaziano a margine della nuova udienza del processo che vede, oltre lo stesso Sabella, altri cinque imputati. Nello stralcio ben più corposo dell’abbreviato sono arrivate 35 condanne per i boss del mandamento e 19 assoluzioni. Secondo la difesa di Sabella, che ha atteso si entrasse nella fase conclusiva del dibattimento per presentare la richiesta, sarebbero cessate le esigenze cautelari – come l’inquinamento probatorio o il pericolo di reiterazione del reato  – alla luce anche della sentenza del processo in abbreviato. Per questo i difensori di Sabella chiedono un affievolimento della misura cautelare.

Sul punto saranno i giudici della prima sezione del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato con a latere i giudici Alessandro Quattrocchi e Giuseppa Zampino – a dover sciogliere la riserva. Udienza che è ripresa, intanto, questa mattina con l’escussione degli ultimi testi della difesa. Sul banco dei testimoni sono comparsi alcuni esponenti politici del territorio – tra cui il sindaco di Santo Stefano Quisquina, l’ex presidente del consiglio comunale e un ex assessore di San Biagio Platani – chiamati a riferire su specifiche circostanze: in particolare i testi hanno riferito sulle modalità di realizzazione della festa degli archi di pane di San Biagio Platani e su una trasferta romana dei sindaci della “Montagna” (tra cui lo stesso Sabella) per incontrare il Ministro dell’Interno in relazione ad una escalation di furti nella zona.

L’accusa è sostenuta in aula dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Alessia Sinatra. Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Gaziano, Mormino, Barba, Posante, Danile. Si torna in aula il 23 gennaio. 

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