Mafia, prorogato il 41bis al boss ergastolano Angelo Longo
Resta in regime di 41bis il boss ergastolano Angelo Longo, ritenuto a capo della famiglia mafiosa di Cammarata, già coinvolto anche per il sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo
Resta in regime di 41bis il boss ergastolano Angelo Longo, ritenuto a capo della famiglia mafiosa di Cammarata, già coinvolto anche per il sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso avanzato dalla difesa. Diverse le proroghe del carcere duro nei confronti del boss. L’ultima risale al settembre 2022. Per questo motivo la difesa aveva presentato ricorso al Tribunale di Sorveglianza di Roma e, dopo un primo rigetto, si era rivolta alla Cassazione.
Anche i giudici ermellini hanno respinto l’istanza. Longo è stato arrestato nella maxi operazione Kamarat con l’accusa di essere il capomafia di Cammarata. In primo grado era stato condannato a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa ma assolto dall’accusa di essere uno dei carcerieri del piccolo Di Matteo. In Appello, però, venne riconosciuta la sua responsabilità anche per questo reato e venne così condannato all’ergastolo.