Mafia

Messina Denaro, coniugi arrestati non rispondono al gip

Si sono entrambi avvalsi della facolta' di non rispondere i coniugi

Pubblicato 1 anno fa

Si sono entrambi avvalsi della facolta’ di non rispondere i coniugi Emanuele Bonafede e Lorena Ninfa Lanceri, arrestati giovedi’ nell’ambito dell’inchiesta sui fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro: davanti al Gip di Palermo Alfredo Montalto, che era andato in carcere a interrogarli, i due, assistiti dagli avvocati Giuseppe e Clizia Ferro, del foro di Marsala (Trapani) hanno scelto di rimanere in silenzio.

I coniugi Bonafede sono entrambi originari di Campobello di Mazara (Trapani), il paese in cui il superlatitante trascorreva le proprie giornate, prima di essere catturato alla clinica La Maddalena di Palermo, il 16 gennaio scorso. La loro abitazione era frequentata abitualmente dal boss che li’ consumava i pasti. Sono accusati di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, entrambi aggravati dall’agevolazione di Cosa nostra. La donna, per la quale il capomafia, originario della vicina Castelvetrano (Trapani) aveva coniato lo pseudonimo di Diletta, aveva anche una relazione con Messina Denaro. 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *