Mafia

Messina Denaro, depositato ultimo verbale: “Io garanzia per tutti, pentirmi? Mai dire mai”

Il verbale depositato oggi all'udienza preliminare che a Palermo vede imputata la sua amante, Laura Bonafede

Pubblicato 6 mesi fa

“Sono alla fine della mia vita, ma il punto e’ che io non sono il tipo di persona – e mi creda che e’ la verita’, non me ne puo’ fottere piu’ niente – non sono il tipo di persona che vengo da lei e mi metto a parlare dell’omicidio, per rovinare a X, Y, non ha senso nel mio mondo, mi spiego?”. Matteo Messina Denaro avrebbe mai collaborato con gli inquirenti? In un passaggio del suo interrogatorio del 7 luglio, reso al procuratore aggiunto di PalermoPaolo Guido e ai sostituti Pierangelo Padova e Gianluca De Leo, depositato oggi all’udienza preliminare che a Palermo vede imputata la sua amante, Laura Bonafede, il defunto boss di Castelvetrano sembra chiudere con nettezza a qualsiasi ipotesi di questo tipo. Pero’ in un altro punto, precedente, dello stesso verbale, aveva fatto una mezza apertura: “Non sono interessato, poi nella vita mai dire mai, intendiamoci. Io non sono stato mai un assolutista nel senso che non e’ che perche’ dico una cosa sara’ sempre quella, io nella mia vita ho cambiato tante volte idea, pero’ con delle basi solide”.

A cosa si riferiva? A garanzie per i familiari, ad esempio? Sempre nel verbale, il capomafia faceva riferimenti ben precisi alle persone a lui piu’ vicine: “Io ho una famiglia rovinata, ma alla fin fine quale colpa ho avuto io? Posso avere colpe personali: impiccatemi, datemi tutti gli ergastoli che volete; ma che la mia famiglia stia pagando da una vita questo tipo di rapporto con me, perche’ mi viene sorella o mi viene fratello? (…) Non sto facendo nessun atto di accusa ma mi avete distrutto una famiglia, rasa al suolo, case distrutte, mobili fatti a pezzettini… mia mamma e’ latitante o mafiosa?”. E poi il ritorno al punto di partenza, sulla sua possibile apertura: “Cioe’ dove lo volete trovare un dialogo, quando ci sono questi comportamenti?”. In ogni caso il discorso non era stato ulteriormente approfondito, visto che il boss, catturato il 16 gennaio 2023, e’ morto di tumore il 25 settembre, all’eta’ di 62 anni. Un altro passaggio significativo sullo stesso punto e’ quello in cui Messina Denaro si definisce “una garanzia”: “Io sono sempre stato, in quella che voi ritenete mafiosita’, una garanzia per tutti. Non ho mai rubato niente a nessuno. Parlo del mio ambiente, non ho mai cercato di prevaricare, ne’ in ascese di potere, ne’ per soldi”.

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