Mafia

Processo Montagna, l’ex sindaco Sabella si difende in aula: “Mai dato appalti a nessuno”

L’ex primo cittadino di San Biagio Platani, finito in manette con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del maxi blitz Montagna, è stato il protagonista assoluto dell’udienza che si è tenuta questa mattina davanti i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato con a latere i giudici […]

Pubblicato 5 anni fa

L’ex primo cittadino di San Biagio Platani, finito in manette con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del maxi blitz Montagna, è stato il protagonista assoluto dell’udienza che si è tenuta questa mattina davanti i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato con a latere i giudici Giuseppa Zampino e Alessandro Quattrocchi. Contrariamente a quanto si potesse pensare l’ex sindaco ha deciso di sottoporsi all’esame dell’imputato rispondendo alle domande della sua stessa difesa, gli avvocati Gaziano e Mormino, e dell’accusa sostenuta in aula dal pm della Dda di Palermo Alessia Sinatra. 

Sabella è un fiume in piena: respinge l’accusa di aver pilotato appalti in favore di uomini di Cosa Nostra “pur avendo la possibilità di assegnare direttamente le gare d’appalto (quando le gare vanno deserte) di queste vicende si è sempre occupato l’Urega”. Conferma di conoscere Giuseppe Nugara, che l’operazione Montagna svela essere il nuovo boss di San Biagio Platani, ma “soltanto perché compagni di scuola fin dai tempi delle scuole elementari e – aggiunge – in ogni caso come potevo immaginare il ruolo di Nugara se lo stesso risultava essere incensurato, in possesso di porto d’armi nonché fratello di un noto esponente politico del paese?”. 

Poi tenta di spiegare una intercettazione già agli atti in cui parla proprio con Giuseppe Nugara facendo riferimento a tale Antonio che, per gli inquirenti, è uno dei carabinieri della stazione di S.Biagio Platani: “In quell’intercettazione mi riferivo alle telecamere che dovevano essere installate per la diretta streaming in consiglio comunale su proposta del M5S. E preciso che l’Antonio di cui si parlava non è il carabinieri ma un mio avversario politico”.

Il processo, che si celebra con il rito ordinario, vede sul banco degli imputati (oltre Sabella) ancheDomenico Lombardo, 25 anni, di Favara, Salvatore Montalbano, 25 anni, di Favara, Calogero Principato, 26 anni, di Agrigento, Giuseppe Scavetto, 49 anni, di Casteltermini e Antonio Scorsone, 53 anni di Favara. Al ritorno in aula si continuerà con l’escussione dei testi della difesa. 

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