Mafia

Strage via D’Amelio, verso archiviazione inchiesta su Dell’Utri 

L'ex politico, gia' condannato per concorso esterno in associazione per altri fatti

Pubblicato 35 minuti fa

Non ci sarebbero state le mani di Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi dietro la mancata messa in onda di un’intervista a Paolo Borsellino da parte di una tv francese in cui il magistrato parlava dei rapporti tra lo stalliere di Arcore, Vittorio Mangano, e lo stesso ex senatore azzurro. Va quindi verso l’archiviazione l’ennesima indagine aperta a Caltanissetta a carico dell’ex politico, gia’ condannato per concorso esterno in associazione per altri fatti. La posizione di Silvio Berlusconi, invece, e’ stata archiviata dopo la sua morte. Il fascicolo e’ stato aperto il 19 luglio del 2022 e i magistrati nisseni si sono mossi con l’obiettivo di scoprire se quell’intervista rilasciata da Paolo Borsellino il 21 maggio del 1992 (due giorni prima la strage di Capaci) non mandata in onda, potesse essere stata tra i moventi che hanno portato all’accelerazione dell’eccidio di via D’Amelio. Dall’indagine coordinata dal procuratore Salvatore De Luca e dell’aggiunto Pasquale Pacifico non sono stati trovati riscontri e ora gli stessi magistrati si accingono a chiedere l’archiviazione anche perche’ i termini sono scaduti nell’agosto dello scorso anno. Gia’ i nomi di Silvio Berlusconi e di Marcello Dell’Utri erano stati iscritti nel registro degli indagati a Caltanissetta nel 1998 quali mandanti esterni delle stragi di Capaci e via D’Amelio e il 3 maggio del 2002 il gip Giovanbattista Tona ha archiviato su richiesta della stessa procura nissena.

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