Enna

Ultra-bis, mafia e droga: 11 arresti

Eseguite nella notte, in provincia di Enna, 11 ordinanze di custodia cautelare, delle quali 8 in carcere, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con l’aggravante mafiosa. Si tratta di una seconda trance dell’operazione “Ultra”, dello scorso 1 luglio contro il clan mafioso di Barrafranca, coordinata dalla Dda di Caltanissetta e condotta dai […]

Pubblicato 4 anni fa

Eseguite nella notte, in provincia di Enna, 11 ordinanze di custodia cautelare, delle quali 8 in carcere, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con l’aggravante mafiosa. Si tratta di una seconda trance dell’operazione “Ultra”, dello scorso 1 luglio contro il clan mafioso di Barrafranca, coordinata dalla Dda di Caltanissetta e condotta dai carabinieri che ha portato a 46 misure cautelari e svelato la ripresa degli interessa della mafia verso il traffico e lo spaccio di stupefacenti. L’operazione ha permesso di identificare gli affiliati ai clan mafiosi catanesi Cappello e Cursoti Milanesi che, in contatto con gli esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Barrafranca, con a capo a Raffaele Bevilacqua, rifornivano di stupefacenti gli affiliati del clan barrese i quali immettevano la droga nelle piazze di spaccio a Barrafranca.

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere hanno raggiunto Carmelo Clilio, 46 anni, Gaetano Coppola, 53 anni, Mario Russo detto Turazzu, 48 anni, Michele Mannuccia, 36 anni, Tutti di catania Andrea Tropea 38 anni, di Acireale, Antonino Angelo Greci, 49 anni, Giovanni Sentina, 40 anni, Antonio Sentina, 37 anni, anche loro di Catania. Provvedimento cautelare agli arresti domiciliari per Salvatore Centonze, 22 anni di Piazza Armerina, Maria Barbara Gangemi, 44 anni di Catania e Anna Scornavacca 48 anni di Catania.

L’inchiesta ha permesso di individuare i fornitori di stupefacenti al gruppo legato alla cosca mafiosa di Barrafranca, sgominata 20 giorni fa con l’operazione Ultra. L’inchiesta aveva permesso di accertare che il gruppo mafioso che sarebbe capeggiato dal boss Raffaele Bevilacqua condannato all’ergastolo e posto in regime di 41 bis, ma che aveva ripreso il controllo dopo avere ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di salute, aveva incentrato parte delle attivita’ illecite sullo spaccio di stupefacenti. L’operazione di oggi e’ scattata dopo che sono stati individuati i referenti catanesi che garantivano le forniture, risultati legati a loro volta affiliati o comunque vicini ai clan mafiosi etnei Cappello e Cursoti-Milanesi. Due distinti gruppi di fornitori che operavano spesso contemporaneamente garantendo le forniture di cocaina, hashish, marjuana, sostanze che anche in grosse quantita’ venivano poi immesse sulle piazze di spaccio a Barrafranca dove in molti casi i fornitori catanesi consegnavano direttamente la merce ai presunti affiliati al clan mafioso barrese, nell’abitazione di uno degli indagati arrestati 20 giorni fa. 

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