Mafia

“Un giudice di frontiera”, RaiTre dedica puntata a Rosario Livatino

Era il 21 settembre 1990 e il magistrato Rosario Livatino si stava recando in macchina, come sempre senza scorta, in Tribunale ad Agrigento, quando venne speronato e poi, in modo spietato, assassinato da quattro uomini della Stidda, una delle molte sigle mafiose siciliane. Un agguato particolarmente crudele perchè il giovane magistrato tentò di fuggire a […]

Pubblicato 4 anni fa

Era il 21 settembre 1990 e il magistrato Rosario Livatino si stava recando in macchina, come sempre senza scorta, in Tribunale ad Agrigento, quando venne speronato e poi, in modo spietato, assassinato da quattro uomini della Stidda, una delle molte sigle mafiose siciliane. Un agguato particolarmente crudele perchè il giovane magistrato tentò di fuggire a piedi, ma venne raggiunto e freddato a colpi di pistola senza pietà. Aveva solo 37 anni.

Lunedì 21 settembre a trent’anni da quel tragico evento, per ricordare quello che l’allora presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, definì uno dei ‘Giudici ragazzini’, accanto alle celebrazioni istituzionali, anche la Rai metterà a punto una programmazione dedicata, sui suoi canali tv e su quelli radiofonici, oltre che sulle piattaforme web.Già sabato 19 settembre alle 8.30 Rai Radio1 dedicherà alla ricorrenza, un servizio all’interno di ‘Inviato Speciale’. Domenica 20 settembre, alle 18.00, su Rai3, La Grande Storia, intitolerà la puntata a ‘Rosario Livatino – Un giudice di frontiera’. A introdurla, come di consueto, sarà Paolo Mieli. Il programma, ricostruirà la storia di Rosario Livatino e la guerra di mafia scatenatasi negli anni Ottanta con l’emergere del fenomeno criminale della cosiddetta Stidda, organizzazione contrappostasi a Cosa Nostra in uno scontro che ha causato oltre 200 morti, coinvolgendo i principali centri della provincia agrigentina, da Palma di Montechiaro a Porto Empedocle, fino a Racalmuto, il paese natale di Leonardo Sciascia. Tre anni dopo, il 9 maggio 1993, Karol Wojtyla, in visita pastorale nell’agrigentino, dopo aver incontrato i genitori di Rosario Livatino, pronunciò parole di fuoco contro la mafia durante la celebre omelia nella Valle dei Templi.

La risposta di Cosa Nostra, arrivò dopo poche settimane: prima con le bombe di Roma, alla Basilica di San Giovanni in Laterano e alla chiesa di San Giorgio al Velabro, poi con l’omicidio di Padre Pino Puglisi, parroco nel quartiere palermitano di Brancaccio. Tra gli intervistati, i giornalisti Franco Castaldo, memoria storica della mafia agrigentina, e Attilio Bolzoni.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *