Catania

Vicini alla famiglia dei “Mazzei”, sequestrati beni a Rivilli e Guglielmino

La Procura di Catania in collaborazione con la D.D.A., il Tribunale di Catania – sezione misure di prevenzione ha emesso un decreto di sequestro finalizzato alla confisca eseguito nella giornata del 27 gennaio scorso dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania nei confronti di Antonino Rivilli e Carmelo Guglielmino, in atto entrambi […]

Pubblicato 4 anni fa

La Procura di Catania in collaborazione con la D.D.A., il Tribunale di Catania – sezione misure di prevenzione ha emesso un decreto di sequestro finalizzato alla confisca eseguito nella giornata del 27 gennaio scorso dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania nei confronti di Antonino Rivilli e Carmelo Guglielmino, in atto entrambi detenuti.

La misura trae origine dall’articolata attività investigativa svolta nell’ambito della c.d. operazione “Gisella” di questa Procura, eseguita dai carabinieri il 30 aprile dello scorso anno, che ha disarticolato la struttura organizzativa del gruppo criminale dei “Tuppi”, confederato alla famiglia dei “Mazzei” c.d. “Carcagnusi” storicamente affiliata a Cosa Nostra, operante a Misterbianco e paesi limitrofi, della quale i due odierni destinatari del provvedimento risultano essere elementi di assoluto rilievo.

In particolare, come rilevato nel corso dell’attività investigativa grazie ad attività captativa ed apporto di molteplici collaboratori di giustizia, la cui rilevanza accusatoria è stata pienamente condivisa dal G.I.P. e dal Tribunale del riesame che ha confermato il provvedimento cautelare in carcere, il Rivilli avrebbe svolto un ruolo propulsivo delle attività illecite dell’organizzazione con compiti di coordinamento tra gli affiliati, mentre il Guglielmino, anch’egli vincolato al gruppo dall’affectio societatis, si occupava principalmente della gestione della “cassa comune” e della suddivisione dei proventi della droga.Gli accertamenti che hanno consentito l’emissione del decreto hanno consentito di rilevare la discordanza tra le fonti reddituali ufficialmente rilevabili, a fronte dell’effettivo patrimonio nella disponibilità di Antonino Rivilli, costituito da un’abitazione, un terreno, un’autovettura e diversi  rapporti finanziari per un valore complessivo di € 850.000, nonché di Carmelo Gugliemino costituito da un terreno, un magazzino, un’autovettura, un motoveicolo e rapporti finanziari, per un valore complessivo di € 150.000.

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