Licata

Appalti e tangenti, l’associazione “A testa alta” chiede un consiglio comunale in adunanza aperta

Per affrontare pubblicamente le recenti vicende che hanno coinvolto funzionari e dirigenti che hanno ricoperto anche ruoli apicali presso il Comune di Licata

Pubblicato 1 ora fa

L’associazione A testa alta ha formalmente richiesto al Presidente del Consiglio Comunale di Licata la convocazione di un Consiglio Comunale in adunanza aperta, ai sensi dell’art. 6 del regolamento consiliare, per affrontare pubblicamente le recenti vicende che hanno coinvolto — secondo quanto riportato dalla stampa — funzionari e dirigenti che hanno ricoperto anche ruoli apicali presso il Comune di Licata, attualmente interessati da indagini giudiziarie in corso.

In particolare, tra i casi emersi si segnalano quelli dell’Arch. Sebastiano Alesci, per il quale risulterebbe oggetto di contestazione anche l’appalto di ristrutturazione dello stadio comunale “Dino Liotta”, e dell’Ing. Vittorio Giarratana, coinvolto in ipotesi di reato riferite a incarichi esercitati in altri enti locali. A questi si aggiunge il caso dell’ex dirigente Gaetano Di Giovanni, arrestato un anno fa e recentemente condannato in primo grado per fatti connessi al suo ruolo di dirigente del Distretto Socio-Sanitario di Agrigento.

L’indagine riguarda inoltre l’appalto milionario per l’ottimizzazione della rete idrica di Agrigento, gestito da AICA – Azienda Idrica Comuni Agrigentini, società consortile di cui il Comune di Licata è socio. In quanto ente consorziato, Licata non può considerarsi estranea alle dinamiche gestionali e operative dell’Azienda, né ignorare le possibili ricadute sulla legalità e sull’efficienza dei servizi pubblici locali.

L’associazione A testa alta ritiene fondamentale, pur nel rispetto della presunzione di innocenza, che il Consiglio Comunale si assuma la responsabilità di avviare un confronto pubblico trasparente sui criteri di attribuzione degli incarichi dirigenziali, sulla tenuta organizzativa dell’ente e sull’adozione di misure efficaci per prevenire fenomeni corruttivi e rafforzare la legalità nella gestione degli appalti pubblici.

La richiesta è un invito alla politica locale ad agire con responsabilità e coerenza, nel rispetto della legge e della fiducia dei cittadini.

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