Finziade Project, al via la nuova campagna di scavi a Licata
Sono riprese le attività archeologiche del Finziade Project, che proseguiranno fino al 30 maggio sul Monte Sant’Angelo di Licata
Sono riprese le attività archeologiche del Finziade Project, che proseguiranno fino al 30 maggio sul Monte Sant’Angelo di Licata, nell’area dell’antica città di Finziade, l’ultima fondazione greca di Sicilia, risalente al 282 a.C.
Dopo le prime due campagne di scavo svoltesi nel 2024, che hanno riportato alla luce due abitazioni di età ellenistico-romana, due strade (stenopoi), un’area sacra e una porzione delle fortificazioni cittadine, la nuova campagna si concentra sulla prosecuzione delle ricerche in quest’area urbana di straordinaria rilevanza storica, recentemente balzato agli onori della cronaca nazionale e internazionale per alcuni rinvenimenti di eccezionale portata, quali maschere in terracotta e un’a fora con resti di pesce.
Il progetto è sostenuto dal Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, sotto la direzione di Roberto Sciarratta, nell’ambito di una convenzione con il CNR-ISPC di Catania. La direzione scientifica è affidata agli archeologi Alessio Toscano Raffa (CNR-ISPC Catania) e Maria Concetta Parello (Parco), con il coordinamento logistico di Rosario Callea. Sul campo, le attività sono coordinate anche dagli archeologi Mariano Morganti, Veronica Russotti e Donata Giglio. Il progetto ha anche il supporto logistico del Comune di Licata, che ha garantito dei pasti per il team di ricerca.
Finziade ebbe un ruolo di rilievo tra il II e il I secolo a.C., sia in ambito militare che commerciale, stringendo legami con Roma durante le guerre puniche e conoscendo un periodo di notevole prosperità, testimoniata dalle strutture eccezionalmente conservate rinvenute durante le indagini.
Alla missione partecipano circa 25 tra ricercatori, archeologi e studenti provenienti da diverse università italiane (Catania, Palermo, Roma, Milano), insieme ad alunni dell’Istituto d’Istruzione Superiore “E. Fermi” di Licata, che partecipano con il progetto di alternanza scuola-lavoro. Anche quest’anno a collaborare ci saranno i volontari dell’associazione Gral, gruppo di ricerca archeologica licatese: in 25 parteciperanno alle attività di scavo e alcuni forniranno anche un supporto logistico, mettendo a disposizione alcune abitazioni dove vivranno gli studenti per tutto il periodo delle attività di ricerca in aggiunta ai locali della foresteria dell’area archeologica, recentemente ristrutturata dal Parco.
Si tratta di una fortunata e proficua forma di collaborazione che permette ai cittadini licatesi di essere parte attiva di un processo di riscoperta e tutela della propria storia che il Parco auspica possa essere adottato anche in altre realtà della provincia.
“Prosegue la ricerca archeologica sul solco tracciato dalla mission di questo assessorato, affinché possano venire alla luce sempre più elementi per ricostruire la storia di un passato che ci appartiene – ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – Accanto a questo puntiamo su tutela e valorizzazione dei nostri beni”.
“Gli obiettivi del Finziade Project-, spiega Alessio Toscano Raffa – si concentrano sullo studio dell’organizzazione urbana dell’antica città, la ricostruzione dell’impianto urbanistico di età tardo repubblicana, l’analisi dell’architettura domestica e della cultura materiale, con particolare attenzione alla vita quotidiana degli abitanti di Finziade”.
“Accanto alla ricerca scientifica, il progetto promuove anche un forte impegno educativo rivolto alla comunità locale, per favorire la conoscenza, la valorizzazione e l’accessibilità del patrimonio culturale – dice Maria Concetta Parello -. Per questo motivo, il cantiere sarà sempre aperto ai visitatori’.
“Il Finziade Project – conclude il direttore del Parco, Roberto Sciarratta – si distingue per la sua vocazione pubblica e partecipativa, in linea con la missione culturale dell’ente da me diretto -. Intendiamo rafforzare il legame con la comunità licatese, da sempre attiva nella tutela e valorizzazione dell’importante patrimonio archeologico del territorio”.