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La droga del clan Rinzivillo e la “cellula” agrigentina: 5 condanne 

Tre degli imputati sono licatesi, accusati di essere la "cellula" in Germania del clan Rinzivillo per lo spaccio di stupefacenti

Pubblicato 1 anno fa

La Corte di Appello di Caltanissetta ha disposto cinque condanne nell’ambito del processo scaturito dalla maxi inchiesta “Cleandro”, un’operazione che ha fatto luce sul clan Rinzivillo di Gela e su un vasto traffico di droga anche in Germania. Tre degli imputati sono licatesi, accusati di essere i componenti di una vera e propria cellula della cosca gelese guidata dal boss Salvatore Rinzivillo che si sarebbe occupata degli stupefacenti.

I giudici di secondo grado hanno condannato: Giuseppe Cassaro (13 anni e 10 mesi); Gabriele Spiteri (13 anni e 4 mesi); Vincenzo Spiteri (13 anni e 10 mesi); Francesco Doddo (13 anni e 10 mesi); Riccardo Ferracane (13 anni e 4 mesi). Rispetto alla sentenza di primo grado sono stati applicati alcune riduzioni di pena nei confronti di Vincenzo Spiteri e Francesco Doddo (14 anni in primo grado). Per tutti era stato escluso il reato di associazione mafiosa mentre era rimasta in piedi la contestazione del traffico di droga in Germania.

Secondo l’impianto accusatorio i tre licatesi farebbero parte di una “cellula” tedesca del clan Rinzivillo operativa nel settore degli stupefacenti. Per Cassaro l’accusa è quella di aver svolto il ruolo di supervisore dei fratelli Vincenzo e Gabriele Spiteri a loro volta delegati alle operazioni di vendita delle sostanze stupefacenti in Germania per i quali fungeva da diretto referente con il capo mafia Rinzivillo. 

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