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Licata, discarica abusiva piena di amianto in pieno centro abitato. “A testa alta” diffida l’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente

Nonostante le denunce che negli anni si sono susseguite, la prima presentata dall’associazione licatese “A testa alta” risalente al dicembre 2013, nonostante gli appelli e l’interesse dei media, l’area demaniale compresa tra la sponda destra della foce del fiume Salso e il porto turistico “Marina di Cala del Sole” continua ad essere oggetto di abbandono […]

Pubblicato 5 anni fa

Nonostante le denunce che negli anni si sono susseguite, la prima presentata dall’associazione licatese “A testa alta” risalente al dicembre 2013, nonostante gli appelli e l’interesse dei media, l’area demaniale compresa tra la sponda destra della foce del fiume Salso e il porto turistico “Marina di Cala del Sole” continua ad essere oggetto di abbandono abituale di ingenti quantitativi di manufatti in eternit e di altri rifiuti nocivi, con conseguente pericolo per la salute pubblica.Oggi il caso è sfociato anche in un’interrogazione parlamentare a firma di Erasmo Palazzotto,

“In questi anni non è stato posto essere alcun intervento di rimozione dei rifiuti e di ripristino ambientale né sono state adottate misure volte a impedire la reiterazione degli scarichi di abbandoni abusivi ad opera di ignoti, realizzando, ad esempio, una recinzione”, commenta l’associazione A testa alta. “Noi riteniamo che, a seguito dell’intervenuta decadenza dalla concessione demaniale marittima, dichiarata con decreto del Dirigente Generale n. 470 del 16-06-2014, i conseguenziali obblighi di custodia e vigilanza dell’area in questione spettino all’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente che stamane è stato diffidato alla rimozione e smaltimento nei termini di legge dei rifiuti abbandonati nell’area in questione, al ripristino delle normali condizioni igienico sanitarie e ambientali, all’avvio delle procedure operative e amministrative previste dall’art. 242 del D.Lgs. n. 152/2006 e all’adozione delle misure volte ad impedire la reiterazione degli scarichi di abbandoni abusivi ad opera di ignoti, con particolare riferimento alla realizzazione di idonea recinzione.L’atto di diffida è stato inviato per conoscenza anche al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Palermo e ai Carabinieri di Licata per l’accertamento di eventuali responsabilità penali ai sensi dell’art. 328, secondo comma, c.p.”

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