Licata

“Sparò contro poliziotti a Licata”, 23enne chiede confronto con accusatori

“Sono sicuro che se mi vedessero in faccia direbbero che io non c’entro niente. Per questo chiedo un confronto con chi mi accusa”. Sono state queste le parole pronunciate da Paolo Greco, 23 anni di Licata, finito sul banco degli imputati con l’accusa di tentato omicidio ai danni di alcuni poliziotti del commissariato di Licata […]

Pubblicato 4 anni fa

“Sono sicuro che se mi vedessero in faccia direbbero che io non c’entro niente. Per questo chiedo un confronto con chi mi accusa”. Sono state queste le parole pronunciate da Paolo Greco, 23 anni di Licata, finito sul banco degli imputati con l’accusa di tentato omicidio ai danni di alcuni poliziotti del commissariato di Licata e di altrettanti tecnici intenti a montare – lo scorso 8 marzo – alcune cimici proprio nei pressi dell’abitazione della famiglia Greco. 

Nelle scorse settimana, davanti i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Wilma Angela Mazzara, erano comparsi proprio i tecnici che avevano sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio puntando il dito contro il giovane licatese. Per tale motivo, e per ragioni di sicurezza, i testimoni erano stati fatti entrare in aula da un ingresso separato, in assenza di pubblico e con una tenda che permettesse di non aver contatti con l’imputato. 

“Chiedo anche che i tempi del processo siano normali – dice Greco – non capisco il perché di una udienza a settimana”. 

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