Politica

Asp Siracusa, Ficarra rimuove Iacolino e scoppia la polemica; Gennuso: “Azzerare vertici Azienda”

L’on. Pippo Gennuso a Musumeci: “azzerare i vertici dell’Asp”

Pubblicato 3 anni fa

Terremoto all’interno dell’Azienda Sanitaria di Siracusa. Il direttore generale dell’Asp Salvatore Lucio Ficarra, già manager nella città dei Templi, ha revocato con un suo provvedimento l’incarico a Salvatore Iacolino come Direttore Amministrativo dell’Asp di Siracusa.

A quest’ultimo, lo stesso Ficarra gli aveva rinnovato il proprio ruolo all’interno dell’azienda sanitaria fino all’8 dicembre 2022.

“L’ennesima caduta di stile per Ficarra – dice l’ex parlamentare regionale Pippo Gennuso – che dall’oggi al domani ha dato il benservito al direttore amministrativo, apprezzato professionista, perché, sembrerebbe, lo stesso sarebbe diventato punto di riferimento per la classe dirigente dell’Azienda in cui ha diretto i servizi amministrativi, conferma i limiti caratteriali e gestionali di Ficarra. Un’azienda che, malgrado la professionalità di Iacolino, non è riuscita a decollare e che, anzi, si mostra appiattita su una direzione generale autoreferenziale, incapace di ascoltare, spesso assente da Siracusa e priva di una visione moderna per la crescita dei validi professionisti che vi operano e per la costruzione di una sanità al passo con i tempi. Adesso, vi è pure il clima di terrore che Ficarra ha determinato fra dirigenti ed operatori sanitari dell’azienda con la improvvisa decadenza del direttore amministrativo. Una sanzione esemplare? E perché? A chi giova, allora, la presenza (quando c’è) a Siracusa di Ficarra. La Sanità siracusana ha bisogno d’altro, e cioè di professionisti di valore che alimentano un clima di serenità, impegnati quotidianamente nel raggiungimento di obiettivi di Salute per la nostra comunità. Chiedo, pertanto, al presidente Musumeci, anche nella qualità di assessore alla Salute, di rimuovere i vertici della sanità provinciale per l’inadeguatezza della direzione aziendale rispetto ad una funzione essenziale per la comunità siracusana, aggravata al tempo della pandemia”.

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