Lampedusa

Blocco navale per fermare i migranti: da un lato la Meloni e dall’altro l’ex sindaco Martello

Intanto a Lampedusa gli sbarchi proseguono e solo ieri si è registrano un maxi arrivo con circa 300 migranti

Pubblicato 3 anni fa

“Dal 2011 ad oggi, ovvero da quando la sinistra è al governo, sono sbarcati sulle coste italiane più di 800.000 migranti. Quasi un quinto, oltre 140.000 persone, solo negli ultimi due anni. Anche con una interpretazione molto generosa delle norme sui rifugiati che è stata applicata dall’Italia in questi anni solamente l’8% di chi è sbarcato illegalmente ha ottenuto il diritto ad asilo o protezione. Gli altri, per la quasi totalità uomini soli adulti in età da lavoro, sono semplicemente immigrati illegali. Una situazione insostenibile, anche in termini di sicurezza, per l’Italia e per l’intera Europa.” Queste le parole della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in un video postato sui social. “Fratelli d’Italia propone il blocco navale perché, spiega la Meloni, come abbiamo spiegato mille volte, si tratta una missione europea in accordo con gli Stati del Nord Africa per fermare, insieme a loro, la tratta di esseri umani e istituire in territorio africano hotspot gestiti insieme all’Unione europea, dove vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto alla protezione internazionale da chi quel diritto non lo ha. Vogliamo ribadire un principio semplice: in Italia si entra solo legalmente, perché non facciamo gestire i flussi migratori verso la nostra Nazione da criminali, scafisti o peggio da chi vuole destabilizzare la nostra Nazione e l’Europa”.

E’ Totò Martello, ex sindaco di Lampedusa e attuale capogruppo del Pd al consiglio comunale a chiedersi in un post social: “La signora Giorgia Meloni continua a parlare di ‘blocco navale davanti le coste del Nordafrica per fermare le imbarcazioni di migranti’. Considerato che solo tra Tunisia e Libia ci sono quasi 3.000 chilometri di costa, ha fatto il conto di quante navi e motovedette servirebbero?”Al di là del fatto che bisognerebbe preventivamente stipulare un accordo con gli Stati interessati – prosegue Martello – e che una misura simile dovrebbe avere il benestare (quantomeno improbabile) dell’Unione Europea, la Meloni può spiegare materialmente come intende fare questo famigerato blocco? Vuole piazzare un numero indefinito di navi italiane di fronte le coste africane 24 ore su 24 ed appena viene avvistato un barchino che succede? Gli espongono la paletta, gli dicono con un megafono ‘tornate indietro…!”, e se loro invece vanno avanti che fanno, gli sparano? Ma qualcuno le ha spiegato che in mare vigono regole che non possono essere ignorate? Le mie sono domande serie, perché questo è un tema serio. Vorrei che – ha concluso Martello – Meloni spiegasse nei dettagli agli italiani in cosa consiste la sua idea: perché lo slogan ‘mettiamo le navi davanti le coste africane e li blocchiamo lì’ può andare bene durante una partita a Risiko, ma se questo è il cavallo di battaglia della campagna elettorale della destra, allora dovrebbe rispondere alle semplici domande che ho appena fatto. Altrimenti vorrebbe dire che quello del blocco navale è solo uno slogan irrealizzabile, e che sta prendendo in giro gli italiani. Pensare di fermare i flussi migratori con la forza è una follia, l’unica soluzione possibile è quella di gestirli in maniera ordinata e sicura attraverso iniziative condivise a livello internazionale che siano in grado di rispettare le esigenze di chi accoglie, ad iniziare dai territori di frontiera e al tempo stesso di tutelare i diritti di ciascun essere umano”

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