Dissalatore Porto Empedocle, il comitato non arretra: “deve andare via dalla spiaggetta”
Osservazioni avanzate dal Comitato Mare nostrum all'AdSP
Il Comitato Mare Nostrum non arretra e non fa sconti: “Il dissalatore deve andare via dalla spiaggetta, senza se e senza ma, con conseguente ripristino dei luoghi. Al tempo stesso, così come previsto dalla fase 2 di progetto, il dissalatore fisso deve essere istallato nella zona industriale ex Asi ad est del porto dove gran parte delle infrastrutture sono già esistenti e riutilizzabili”.
Questo, in sintesi, l’oggetto delle osservazioni avanzate dal Comitato Mare nostrum all’AdSP, in seguito alla richiesta presentata da Siciliacque S.p.A., di rilascio, ex art. 36 Cod. Nav., di una concessione demaniale marittima quadriennale per l’occupazione dell’area dove insiste il nuovo dissalatore di Porto Empedocle. Il documento sottoscritto anche da Legambiente Agrigento – Circolo Rabat e Mareamico Agrigento, si sviluppa in cinque punti molto articolati che evidenziano le criticità di una eventuale concessione anche per la vicinanza a uffici pubblici, scuole e abitazioni: Non conformità urbanistica e paesaggistica, Vicinanza al Sic Punta Grande, Impatto ambientale del prelievo e scarico delle acque, danni alla Posidonia oceanica, danni ai siti di ovodeposizione delle tartarughe marine, Mancanza di studi sulle correnti marine, Mancanza di trasparenza e parere del Comune di Porto Empedocle, Obbligo di valutazioni di alternative progettuali.
Sulla base di questi punti espressi sinteticamente si richiede: “La valutazione giuridico amministrativa ed economica circa la conflittualità di questa installazione, a medio e lungo termine, con la programmazione urbanistica, non solo del comune di Porto Empedocle ma anche della stessa ADSP” e si raccomanda di richiedere “formalmente alla società Siciliaque, con l’urgenza che il caso richiede, il cronoprogramma dettagliato con i tempi certi circa la dismissione del dissalatore mobile, con l’impegno che esso venga completamente smontato entro e non oltre il mese di giugno 2026 e di richiedere che, con la dismissione del dissalatore mobile, si proceda al recupero ambientale delle aree interessate, con il pieno ripristino della spiaggia di Marinella e del tratto di demanio pubblico occupato, restituendoli all’uso originario e alla loro vocazione turistico-balneare, in linea con la destinazione urbanistica attuale e alla programmazione di codesta ADSP”.