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Intervista a Totò Cuffaro: “Non capisco come tanti Dc scelgano Lega”

Grandangolo ha intervistato l'ex presidente della Regione Totò Cuffaro

Pubblicato 3 anni fa

Nel febbraio del 2003, personalmente irritato per l’uso e abuso  di  quell’appellativo “Totò vasavasa”, scrissi un articolo titolato “Totòlasciatibaciare”.  In quel pezzo raccontavo  di un suo compagno di stanza (oggi dirigente scolastico)  ai tempi dell’università a Palermo,  che mi confidava come lei la mattina fosse il primo ad alzarsi per portare ai suoi amici  il caffè a letto. Oggi lei a chi porta il caffè?

“Mi sveglio molto presto, leggo, scrivo, penso, rifletto. Ordino la giornata. Oggi faccio e porto il caffè a letto soltanto a mia moglie, la sveglio con un bacio. Ha molto sofferto per causa mia e vado incontro al giorno”.

Lei si accinge a “ripreparare” la DC,  Per questo vorrei ricordarle, ammesso che ne abbia bisogno, un frase che l’on. Moro scrisse in una delle quattro lettere intercettate dal Viminale e non recapitate ai destinatari: “Il mio sangue ricadrà su di voi”. Rappresenta la profezia che gli anni sembrano aver confermato. Da allora la  politica italiana non ha più trovato pace. Moro rifletteva sui tradimenti subiti da Cossiga e Zaccagnini. Ma è proprio ad Andreotti che Moro si rivolgeva in modo più aspro e minaccioso: “Tornando a lei, onorevole Andreotti per nostra disgrazia e per disgrazia del paese…lei ha potuto navigare tra Zaccagnini e Fanfani, imitando un De Gasperi inimitabile e che è milioni di anni luce lontano da lei…passerà alla triste cronaca che le si addice…”.  Il sangue di Moro ricade ancora sul paese Italia,  nel rifare la DC  quanto  terrà conto di questa memoria?

“I Democratici cristiani sono stati segnati nello spirito dalla maledizione di Moro che è stato un grande statista, un grande leader ma soprattutto un uomo di fede vera e profonda e un Democristiano. Non sono mai stato convinto della genuinità e della libertà di quella maledizione. La Democrazia Cristiana ha pagato un prezzo altissimo al suo voler essere sino alla fine un partito aperto libero e plurale anche quando i tempi e la società che stavano cambiando velocemente non lo consigliavano più. Adesso dopo 30 anni la società e le condizioni  sono nuovamente cambiati ed i valori e le idee con cui Sturzo ha concettizzato la DC sono tornate a pulsare nel cuore delle persone e soprattutto dei giovani. Il partito di De Gasperi, di Alessi e di Moro rinasce e ritorna nell’animo del popolo. Io sono soltanto un umile strumento che sta riprendendo il filo di una grande storia”.

Lei sa come un qualsiasi partito abbia bisogno di tracciare le sue geometrie interne ed esterne, le sue formule e soprattutto  trovare i nomi  dei cirenei o dei Masanielli. Ecco,  lascerà che i “pargoli” vengano a lei oppure li andrà a cercare “porta a porta”, senza Bruno Vespa.?

“La DC che voglio contribuire a ricostruire deve avere un cuore ed una storia antica ma un volto ed un animo nuovo. Non una nuova DC ma una DC nuova. Giovani e meno giovani ma tutti integri moralmente e nuovi alla politica. La politica della DC nuova sarà una splendida avventura e richiederà coraggio passione e rigore morale. Un partito che crede che i diritti dei cittadini non vanno solo difesi ma anche vissuti. Un partito che lotti la mafia e il malaffare ma che creda e difenda la Giustizia giusta. Un partito popolare e non populista, democratico e non sovranista. Moderno e non modernista”.

Parecchi democristiani e figli di magnanimi  lombi stanno trasmigrando nella Lega quasi fossero a corto delle idee DC di cui tutto si può dire ma non che fosse un partito a corto di idee. Peccato che furono dilapidate insieme a quelle del Pci. Lei farà in tempo a rifare la DC prima che il “cavallo di Troia” dei neoleghisti  metta a ”ferro e fuoco” l’elettorato siculo agrigentino? Lei crede che l’elettorato si accoderà supinamente a questo cambio di casacca che non potrà rimanere impunito visto che non siamo in Parlamento?

“Da Presidente della Regione partecipavo al Consiglio dei Ministri ed è forte in me il ricordo della considerazione che i ministri della Lega avevano della Sicilia e dei siciliani. Tutti ricordiamo come siamo stati appellati. Mi viene difficile capire come tanta classe dirigente siciliana DC e post DC che ha vissuto quel periodo della politica possa oggi scegliere di militare nella Lega. E però sono fiducioso che sapranno portare dentro la Lega le virtù del popolarismo Sturziano e  così contribuire ad una nuova fase della politica più moderata e democratica. Spero anche che gli elettori siculo-agrigentini si riconoscano nello Scudo Crociato e i tanti siciliani che ormai da tempo disertano le urne perché non hanno più trovato da chi farsi rappresentare tornino ad avere fiducia nella DC. Mi pare che ci siano tutti gli auspici”.

I diritti dei carcerati di cui si è fatto “memore” ricorrendo persino all’aiuto del Partito Radicale (aborrito dalla DC), il suo volontariato in Burundi,  a che punto  siamo? Senza dimenticare il buon vino che lei produce e di cui ha offerto l’assaggio durante la presentazione di un suo libro prefato dal giornalista Pietrangelo  Buttafuoco.

“Sono sempre più motivato nella difesa dei diritti dei detenuti. Le carceri non sono storia di corpi ma di anime. Quando lo Stato e la società si convinceranno bene di questo solo allora le carceri diventeranno un luogo di rieducazione e risocializzazione come la nostra Costituzione prevede. I detenuti sono delle persone che hanno sbagliato ma hanno una dignità e lo Stato deve salvaguardarla e rispettarla e non può e non deve essere vessatorio. La sentenza che mi ha portato in carcere ha portato come conseguenza la mia interdizione dai pubblici uffici e quindi sono stato radiato dall’albo dei medici. Da presidente avevo fatto costruire un ospedale in Burundi, il paese più povero dell’Africa. “Cimbaye Sicilia” che vuol dire Dono di Dio, così l’hanno chiamato i Burundesi. Li,  posso fare il medico e li vado a farlo, organizzo l’ospedale portando dalla Sicilia medici ed attrezzature sanitarie.  Con la onlus “Aiutiamo il Burundi” ci dedichiamo a far vivere e studiare molti bambini orfani. Pensavo di essere io che portavo loro speranza ed invece sono loro che ne danno tantissima a me. Faccio nel mio piccolo quello che si dovrebbe fare: aiutarli a casa loro. Mi arricchisco umanamente e mi sento ancora utile. Mi è stato tolto il vitalizio e non ho maturato la pensione di medico. Sto pagando una  somma enorme per condanna della Corte dei Conti per aver con la mia condanna leso Immagine della Regione e per le spese giudiziarie notificatemi da Equitalia Giustizia. Per vivere e pagare le rate di dette somme faccio l’agricoltore  Coltivo fichidindia e faccio del vino che metto in bottiglia e che dicono sia molto buono. Ci metto passione e amore”.

Per anni nella Dc si  è parlato  e ironizzato sulle “convergenze parallele”. Oggi dopo quarant’anni circa, quelle convergenze potranno risolverle Pd, 5stelle e il resto della sinistra? Le conseguenze politiche del governo Draghi porteranno a questo?”

“Le convergenze parallele erano politiche di altri tempi. Oggi la possibilità di accordi programmatici tra Pd e 5 Stelle potremmo definirle “tentativi di costruire difficili alleanze”. Dipenderà molto di come sarà la nuova legge elettorale. Se, come spero, sarà una legge con sistema proporzionale con la preferenza allora avremo la possibilità che si formino tre schieramenti. La Sinistra con PD 5 Stelle e Leu,  la Destra con Lega e Fratelli d’Italia Il centro con i moderati  e con un partito a vocazione europeista a guida Draghi: FI, Italia Viva, e tutti i partiti post DC, Azione e Più Europa. La DC che vogliamo far rinascere potrebbe così tornare. Io ci credo”.

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