Politica

Porto Empedocle, mozione di sfiducia per il sindaco Martello

E' stata presentata dai consiglieri comunali di opposizione Salvatore Ersini, Gerlando Di Francesco, Carmelo Sanfilippo, Antonino Traina e Melania Nuara

Pubblicato 57 minuti fa

La miccia è accesa. I consiglieri comunali di opposizione – Salvatore Ersini, Gerlando Di Francesco, Carmelo Sanfilippo, Antonino Traina e Melania Nuara – hanno presentato formalmente la mozione di sfiducia al sindaco di Porto Empedocle, Calogero Martello e adesso chiamano tutto il Consiglio comunale ad assumersi una responsabilità pubblica e trasparente: firmare e votare l’atto, per chiudere una fase amministrativa giudicata “confusa, inefficace e distante dai bisogni reali della città”. L’iniziativa arriva dopo mesi di scontri in aula sulla situazione finanziaria dell’ente, sulle criticità nei servizi – a partire da quelli sociali e scolastici – e sulla mancata condivisione degli atti più importanti, una linea che l’opposizione aveva già anticipato nelle ultime sedute consiliari, parlando di “Comune al collasso” e di “crisi politica ormai conclamata”.

“Non è una battaglia personale né una resa dei conti – spiegano i firmatari – ma un atto di coerenza verso i cittadini. Le promesse con cui è nata questa amministrazione non si sono tradotte in fatti. I problemi si sono aggravati, i conti restano incerti, i servizi iniziano a saltare e il Consiglio non è stato messo nelle condizioni di svolgere fino in fondo il proprio ruolo. In queste condizioni l’unico strumento che il Consiglio ha per restituire dignità all’azione amministrativa è la mozione di sfiducia”. Un riferimento, quest’ultimo, che richiama anche le recenti prese di posizione dei consiglieri sulle difficoltà della macchina comunale e sul rischio di nuovi squilibri finanziari dell’ente.

L’appello è rivolto non solo all’opposizione, ma anche a quei consiglieri di maggioranza che negli ultimi mesi hanno manifestato perplessità sulla gestione Martello o che hanno preso le distanze da alcune scelte della Giunta. “Continuare a sostenere questa maggioranza – proseguono – significa condividerne le responsabilità politiche e voltare le spalle ai cittadini. Oggi non c’è più spazio per i calcoli personali o per gli equilibri di palazzo: chi ha davvero a cuore il futuro di Porto Empedocle deve agire ora, con coraggio”.

Secondo l’opposizione, infatti, il nodo non è solo politico ma istituzionale: il Consiglio sarebbe stato troppo spesso messo di fronte a decisioni già prese dall’Esecutivo, in alcuni casi senza la documentazione completa o senza il necessario coinvolgimento preventivo. Una modalità di governo che, nei fatti, ha allargato il solco tra aula e Giunta, fino allo strappo definitivo di queste ore. “Il Consiglio non è un notaio – sottolineano – ma l’organo rappresentativo della città. Se l’amministrazione non condivide, non programma e non ascolta, il Consiglio ha il dovere di intervenire”.

La mozione di sfiducia si inserisce, dunque, in un quadro di tensioni mai sopite tra l’amministrazione Martello e l’opposizione, che già a settembre aveva invitato il sindaco a rassegnare spontaneamente le dimissioni, denunciando “una realtà ben diversa da quella raccontata ai cittadini” e avvertendo che, senza un cambio di passo, si sarebbe arrivati allo scontro finale in aula. Oggi quello scenario è diventato realtà.

“Firmare la mozione – concludono i consiglieri – non è un gesto contro il sindaco Martello, ma un atto a favore della città. È l’unico modo per voltare pagina, restituire credibilità al Comune, rimettere al centro i servizi e aprire una fase nuova, libera da logiche di potere e da equilibri personali. Adesso è il momento della verità: i cittadini sapranno chi avrà scelto Porto Empedocle e chi, invece, avrà scelto di restare aggrappato a un’amministrazione che non governa”.

L’appello dei consiglieri comunali di opposizione

Serve un cambio di rotta, immediato e netto.

I consiglieri comunali di opposizione rivolgono un appello chiaro, pubblico e responsabile a tutti i componenti del Consiglio comunale perché sottoscrivano la mozione di sfiducia al sindaco Martello, già formalmente presentata. Non è una iniziativa contro qualcuno, ma un atto dovuto verso la città. Da troppo tempo Porto Empedocle vive una fase di palese difficoltà amministrativa: decisioni rinviate, servizi essenziali gestiti senza visione, totale assenza di confronto con il Consiglio comunale, una macchina amministrativa paralizzata e una comunità lasciata senza risposte sui temi più concreti – rifiuti, decoro urbano, manutenzioni, programmazione finanziaria. Le promesse con cui questa esperienza è nata non si sono tradotte in atti, e i problemi, invece di ridursi, si sono aggravati.

Continuare a sostenere questa maggioranza significa assumersi politicamente le sue stesse responsabilità, condividere l’immobilismo e voltare le spalle ai cittadini. Per questo chiediamo a tutti i consiglieri, anche a quelli che in questi anni hanno sostenuto l’amministrazione, di compiere oggi una scelta di coerenza e di dignità istituzionale: firmare la mozione e dare alla città la possibilità di aprire una fase nuova.

Non è una battaglia personale né una manovra di palazzo. È una scelta di serietà. Quando un’amministrazione non governa, quando non condivide gli atti con il Consiglio, quando i bilanci vengono portati all’ultimo e senza il necessario coinvolgimento, quando le opere annunciate restano sulla carta, l’unico strumento che l’ordinamento consegna al Consiglio per ripristinare il corretto equilibrio tra organi è la mozione di sfiducia. Non usarlo per ragioni di convenienza significherebbe tradire il mandato ricevuto.

Oggi non c’è più spazio per i calcoli personali, per le appartenenze o per i posizionamenti tattici. C’è solo una domanda semplice: vogliamo continuare così o vogliamo restituire credibilità al Comune? Chi ha davvero a cuore il futuro di Porto Empedocle deve agire adesso, con coraggio e senso del dovere.

Firmare la mozione di sfiducia non è un gesto contro il sindaco Martello, è un gesto a favore della città. È un atto di rispetto verso i cittadini, verso le istituzioni e verso lo stesso Consiglio comunale, che non può essere ridotto a organo notarile di decisioni prese altrove. È il modo più corretto per voltare pagina e consentire alla comunità di tornare a guardare avanti.

Serve un’amministrazione nuova, più trasparente, più partecipata e più capace di ascoltare. Un’amministrazione libera da logiche di potere e da equilibri personali, che rimetta al centro i bisogni reali: servizi, pulizia, programmazione, conti in ordine, bandi e opportunità intercettate. La mozione di sfiducia è il primo passo per restituire dignità all’azione amministrativa e per ridare fiducia ai cittadini.

Per questo chiediamo pubblicamente a tutti i consiglieri: firmate. Fate prevalere l’interesse di Porto Empedocle su ogni altra considerazione. La città vi sta guardando.

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