Giudiziaria

Banda specializzata in furti di maioliche nell’agrigentino: in 5 a processo 

Gli imputati sono ritenuti parte di un’associazione per delinquere specializzata nei furti di pregiate maioliche

Pubblicato 2 anni fa

Giudizio abbreviato per tutti gli imputati coinvolti nell’inchiesta che ha fatto luce su una serie di furti di maioliche del 19º secolo messi a segno tra Sambuca di Sicilia e Sciacca. Si tratta di Vincenzo e Mario Di Benedetto, di 73 e 37 anni, padre e figlio di Sciacca; Marco Gambino, 36 anni di Sciacca; Giuseppe Mancia, 42 anni, di Salemi, e Giovanni Castrofilippo, di Palermo. Tutti compariranno il prossimo 9 gennaio davanti il gup del tribunale di Sciacca Stefano Zammuto. 

Gli imputati sono ritenuti parte di un’associazione per delinquere specializzata nei furti di pregiate maioliche per pavimenti prodotte tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 da diverse scuole siciliane di ceramica. L’attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Sciacca, prende le mosse dall’arresto a Sambuca di Sicilia, da parte della locale Stazione Carabinieri, di alcuni appartenenti al gruppo criminale, sorpresi, nel febbraio del 2022, mentre rubavano da una villa disabitata numerose maioliche e consentiva un’analisi mirata di alcune denunce di eventi simili presentate dai proprietari di diverse abitazioni di vecchia costruzione, perlopiù disabitate, ubicate nelle province di Agrigento e Trapani. 

Il modus operandi era ben collaudato: grazie all’ottima conoscenza del territorio, gli esponenti del gruppo individuavano gli obiettivi da colpire – vecchi casolari e abitazioni risalenti al 19° e al 20° secolo – al cui interno si introducevano di giorno per non destare sospetti. Le maioliche venivano, quindi, divelte dai pavimenti e riposte in apposite cassette di legno, venendo prelevate di notte e subito consegnate a ricettatori di Palermo. In alcuni casi, erano proprio gli stessi ricettatori a commissionare i furti, indicando la tipologia del disegno e il colore delle maioliche richieste. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giovanni Forte, Francesco Di Giovanna e Salvatore La Vardera.

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