Licata, fiamme nel capannone sequestrato alla mafia: al via le indagini
Il capannone è di proprietà di Angelo Stracuzzi, licatese di 58 anni, e quale bene sequestrato alla mafia era stato affidato al Comune.
Fiamme e una nube di fumo nero si sono sprigionati da un capannone abbandonato in contrada Bugiades a Licata. Sul posto per spegnere le fiamme hanno operato due squadre di Vigili del Fuoco, una proveniente anche da Canicattì. Secondo una prima ricostruzione, nella combustione sarebbero andati a fuoco pneumatici e materiale in plastica. Da lì il fumo nero visibile anche a chilometri di distanza. Indagini per risalire alle cause del rogo sono state avviate dai Carabinieri della Compagnia di Licata. Il capannone è di proprietà di Angelo Stracuzzi, licatese di 58 anni, e quale bene sequestrato alla mafia era stato affidato al Comune. Il licatese, all’inizio dello scorso agosto, è stato arrestato ad Hammamet, in Tunisia. Era destinatario, in Italia, di misura cautelare personale in carcere, per i reati di trasferimento fraudolento di valori, nonché di turbata libertà degli incanti ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso.