PRIMO PIANO

Lampedusa, i Cc portano in salvo tartaruga caretta caretta

Una storia a lieto fine, stavolta, quella di uno splendido esemplare di tartaruga caretta caretta. Protagonisti i militari della motovedetta dei Carabinieri che opera a Lampedusa. Ieri, infatti, durante un servizio di perlustrazione delle acque intorno all’isolotto di Lampione, i Carabinieri si sono accorti della presenza, proprio in superficie, di una tartaruga appartenente alla specie […]

Pubblicato 4 anni fa

Una storia a lieto fine, stavolta, quella di uno splendido esemplare di tartaruga caretta caretta. Protagonisti i militari della motovedetta dei Carabinieri che opera a Lampedusa. Ieri, infatti, durante un servizio di perlustrazione delle acque intorno all’isolotto di Lampione, i Carabinieri si sono accorti della presenza, proprio in superficie, di una tartaruga appartenente alla specie protetta Caretta Caretta, familiare ormai per gli abitanti delle Pelagie poiché gli esemplari di questa specie scelgono le spiagge di Lampedusa per deporre le uova ed i turisti riescono spesso a vederne qualche esemplare nuotare vicino alla costa. La tartaruga, che sembrava avesse difficoltà a nuotare, è stata avvicinata dai militari e, dopo averla issata a bordo della motovedetta, si sono accorti che l’animale era ferito, e per questo non riusciva più a nuotare. Subito i Carabinieri hanno invertito la rotta della loro imbarcazione e si sono diretti verso l’isola maggiore delle Pelagie, consapevoli della necessità di far soccorrere quanto prima la povera tartaruga dal personale specializzato del Centro recupero tartarughe di Lampedusa, diretto dalla Dottoressa Daniela Freggi. La corsa contro il tempo, per fortuna, si è conclusa nel migliore dei modi: la tartaruga, un esemplare di circa 40 kg, è stata affidata alle cure del Centro, in attesa di poter presto tornare a nuotare, senza più impedimenti, nelle limpide acque del Mediterraneo. Oltre alla ferita ad una zampa, risulta aver ingerito della plastica, ma i veterinari sono ottimisti e contano di poterla rimettere in libertà quanto prima.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *