L’ascesa di Iachino Amico, dalle truffe ai legami con la politica: “Facciamo la lista a Canicattì”
La lista elettorale “Facciamo squadra per Canicattì” (amministrative 2021) annoverava tra i suoi candidati Maria Marino e Raimondo Orlando finiti oggi nell'inchiesta Hydra. Lo stesso Amico si era candidato nel 2016
di Franco e Giuseppe Castaldo
La politica era il suo pallino sin da giovane e aveva tentato, senza molto successo, a candidarsi per un posto al Consiglio comunale di Canicattì. Era il 2016 e Gioacchino Amico si era candidato con il Movimento Fare guidato allora dall’ex sindaco di Verona Flavio Tosi, sostenendo la candidatura a sindaco di Gioacchino Asti oggi assessore Dc della Giunta Corbo. Andò male ma il rampante (lo abbiamo scoperto adesso) canicattinese depose le armi in attesa di tempi migliori, senza tuttavia perdere di vista l’importanza della politica nel senso peggiore del termine. Per lui la politica doveva stare al servizio e attuare i desiderata di gente senza scrupoli.
Ma di strada Gioacchino Amico ne ha fatta tanta e, a dire il vero, con molta sorpresa di quanti lo hanno conosciuto. Nelle oltre duemila pagine di ordinanza il suo nome compare continuamente e c’è di tutto. Traffico di droga, estorsioni, appalti, legami con la politica, addirittura il presunto coinvolgimento in un omicidio (“lupara bianca”) e un ruolo di vertice nella “super cosa”, una confederazione tra famiglie di Cosa nostra, ndrangheta e camorra che operava in Lombardia. [per continuare a leggere acquista ora]
