Lampedusa

Migranti, il Garante detenuti: “hotspot come 2017 ma a Lampedusa dati quadruplicati”

“Il dato delle registrazioni in hotspot – ha sottolineato – e’ cosi’ tornato simile a quello del 2017, ma con una prevalenza di presenze a Lampedusa pari a quattro volte quella raggiunta in quell’anno”

Pubblicato 2 anni fa

Il Garante nazionale per i Detenuti Mauro Palma, nella sua relazione annuale al Parlamento “auspica che si avvii una nuova fase di riflessione che, partendo dalla connotazione strutturale delle migrazioni ricerchi quelle soluzioni di sistema che contemplino la possibilità di accesso regolare nel nostro Paese, forme di accoglienza volte a facilitare un inserimento graduale, diffuso e sicuro nei diversi territori, verso cui indirizzare gli investimenti nel settore”.

“Così invertendo – ha aggiunto De Palma – l’attuale rapporto proporzionale tra le previsioni di spesa per l’accoglienza e quelle per i trattenimenti e i tentativi di rinvio nei Paesi di provenienza, oggi sbilanciate a favore di questi ultimi. In tale direzione, l’Italia può riprendere una tradizione di accoglienza controllata e sicura e proporla come nuova fisionomia dell’Europa nel rivolgersi alle popolazioni di Paesi più poveri”.”Certamente l’accoglienza non può limitarsi a una fase di soccorso – conclude De Palma – ma deve avere una linea progettuale di percorsi di inserimento e di riconoscimento del loro compiersi.

Per questo il Garante nazionale auspica che sia quanto prima riconosciuta la piena cittadinanza a coloro che da tempo in Italia, hanno compiuto un completo ciclo scolastico”.

L’analisi dell’ultimo anno non si discosta da quella degli anni precedenti in termini di numeri relativi: a fronte di 44.292 persone registrate negli hotspot nel 2021 (e tra di esse 8.934 minori), le persone rimpatriate sono state 3.420. Il Garante ha spiegato che “altre 6.153 persone sono state respinte alla frontiera”. “Il dato delle registrazioni in hotspot – ha sottolineato – e’ cosi’ tornato simile a quello del 2017, ma con una prevalenza di presenze a Lampedusa pari a quattro volte quella raggiunta in quell’anno”. “La novita’ recente e’ l’accentuato ricorso a navi quarantena”, nelle quali – ha spiegato il Garante – le persone hanno trovato “migliori condizioni di quelle che avrebbero avuto qualora fossero state accolte negli hotspot”. Quanto ai Centri per il rimpatrio – ha spiegato – “non e’ cambiata la percentuale dei rimpatri relativamente alla permanenza. Attualmente nei 10 Centri, con una complessiva capienza di 711 posti, si e’ mantenuta attorno al 49 percento delle persone che vi sono state ristrette, in media per trentasei giorni. E apre la questione della legittimita’ di tale trattenimento quando sia gia’ a priori chiaro che il rimpatrio verso quel determinato Paese non sara’ possibile”. 

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