Giudiziaria

“Simula aggressione con acido e accusa il marito”, al via processo a 50enne 

La cinquantenne di Palma di Montechiaro, accusata di calunnia e lesioni premeditate con sfregio, ha chiesto di essere sentita in aula

Pubblicato 2 mesi fa

Al via il processo a Silvana Sfortuna, la cinquantenne di Palma di Montechiaro finita a processo con l’accusa di aver gettato addosso dell’acido al marito e averlo accusato ingiustamente di essere stato lui ad aggredirla. La donna, che deve rispondere dei reati di calunnia e lesioni con sfregio permanente, ha chiesto attraverso il suo difensore – l’avvocato Giuseppe Vinciguerra – di essere sentita in aula. Il processo è in corso davanti il gup del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli. Il marito della donna, rimasto per settimane in ospedale in gravissime condizioni e che ha riportato danni sparsi in tutto il corpo, si costituira’ parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Sferrazza.

L’uomo, che era stato arrestato in un primo momento, rimasto ricoverato per mesi al centro grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania, si era difeso da subito sostenendo di non avere neppure toccato la bottiglietta che conteneva l’acido. L’episodio risale al 5 dicembre 2023. La donna aveva raccontato di essere fuggita in una struttura protetta dopo avere subito violenze e maltrattamenti assieme alla figlia nata da un precedente matrimonio. Quella mattina, sempre secondo la versione della presunta vittima ormai smentita, la donna aveva commesso l’imprudenza di contattarlo per concordare la consegna di alcuni oggetti della figlia che erano rimasti nell’abitazione ed era stata aggredita con dell’acido.

A comprare la borraccia, come provato dall’esame delle telecamere di videosorveglianza, sarebbe stata la donna. Ulteriori riscontri sarebbero arrivati dalle intercettazioni e da altri atti di indagine. La stessa donna, che ha riportato ustioni al viso, seppure meno gravi, nel tentativo di difesa del marito, ha ammesso di essersi inventata tutto e di averlo aggredito provando a giustificare il gesto con alcuni episodi di violenza che avrebbe subito da parte del marito.

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