Giudiziaria

Traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia, 13 misure cautelari (i nomi)

Sgominato un traffico di cocaina sull'asse Calabria-Sicilia, scatta l'operazione "Devozione"

Pubblicato 4 mesi fa



Un intenso traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia è stato scoperto e sgominato grazie a indagini della Squadra mobile della Questura di Catania. Circa 100 agenti di Polizia sono impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza con cui il Gip di Catania, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 13 indagati. I reati ipotizzati, a vario titolo e con differenti profili di responsabilità, sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, detenzione e porto di armi da fuoco e spaccio di droga. Dettagli sull’operazione, denominata ‘Devozione’, che è ancora in corso, saranno resi noti durante una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella sala riunioni della Questura di Catania.

L’inchiesta chiamata “Devozione” che ha portato in carcere 13 persone e ha fatto individuare due gruppi di narcotraffico. Il primo capeggiato da Carmelo Scilio, Melo “aricchiazzi”, che dagli arresti domiciliari gestiva un florido traffico di cocaina con contatti calabresi “importanti” ed il secondo gruppo di narcos ha nel calabrese trapiantato a Catania, Bruno Cidoni il promotore,  è stata coordinata dalla pm Tiziana Laudani e dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo.

Nelle pagine dell’ordinanza del gip Ottavio Grasso le dichiarazioni dei collaboratori Carmelo Martino Sanfilippo, Salvatore Castorina e Michele Vinciguerra.

I nomi degli arrestati sono Giuseppe Addamo, Fabrizio Cavallaro, Bruno Cidoni, Luigi Danilo Garozzo, Gino Gueli, Francesco Mannino, Antonio Pezzano, Angelo Ribera, Francesco Sedici, Pietro Sedici, Salvatore Torrisi, Santo Vitale e Pasquale Zangari.

Gli indagati sopra menzionati risultano gravemente indiziati, con differenti profili di responsabilitàe allo stato degli atti ed in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio con l’intervento delle difese, del delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Alcuni di essi, inoltre, risultano gravemente indiziati dei delitti di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo clandestina.

Il provvedimento restrittivo, emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia ed eseguite dalla Squadra mobile – Sezione antidroga della Questura di Catania, accoglie gli esiti di una complessa e articolata attività investigativa avviata nel mese di giugno 2020.

L’indagine, supportata da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e videoregistrazioni), ha consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia.

Le attività hanno interessato inizialmente il gruppo capeggiato da Carmelo Scilio, inteso “aricchiazza, soggetto considerato tra i più noti trafficanti di cocaina operanti in questo capoluogo.

In particolare, è stato possibile risalire al fornitore di cocaina del citato trafficante, che sarebbe stato individuato nel calabrese Bruno Cidoni che da anni sarebbe in affari con gruppi criminali catanesi e che da tempo si era stabilito nella città di Catania avendo la propria base operativa nel rione di San Giovanni Galermo. Le indagini si sono concentrate quindi proprio sulla figura di Bruno Cidoni, il quale avrebbe gestito un vasto traffico di cocaina dalla Calabria, avendo i suoi principali collaboratori nei corregionali Antonio Pezzano e Pasquale Zangari e nei catanesi Santo Vitale, Pietro Sedici, Giuseppe Addamo, Angelo Ribera e Francesco Sedici. Quest’ultimo sarebbe stato stabilmente impiegato come corriere durante i molteplici trasporti di ingenti partite di cocaina dalla Calabria a questo capoluogo tramite l’utilizzo di autovetture dotate di appositi vani occulti.

L’azione investigativa, oltre a permettere la ricostruzione della struttura interna del sodalizio ritenuto capeggiato da Bruno Cidoni, ha consentito di documentare, in poco meno di sei mesi, ben 20 trasporti e consegne di ingenti quantitativi di stupefacente che sarebbero state effettuate dall’associazione criminale a numerosi pregiudicati catanesi, alcuni dei quali ritenuti legati a vari clan mafiosi del capoluogo. Nel corso dell’attività di indagine sono stati, inoltre, effettuati diversi sequestri di sostanze stupefacenti (complessivamente, 11 Kg. di cocaina) e armi (sequestro di pistola revolvercalibro 38 special con matricola abrasa e relativo munizionamento). É stata altresì rinvenuta la somma di euro 90.300,00 in contanti, murata in una parete dell’abitazione del Bruno Cidoni.

Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal G.I.P., dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto. 

Per le vaste ed articolate attività dinamiche sul territorio finalizzate al rintraccio e cattura dei destinatari delle misure cautelari emesse, la Squadra Mobile della Questura di Catania si è avvalsa della collaborazione degli omologhi organi investigativi di Reggio Calabria e Siracusa ed è stata, inoltre, coadiuvata dal Servizio centrale operativo, agendo sotto il diretto coordinamento della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato che ha inviato diversi equipaggi del Reparto prevenzione crimine.

È stato altresì coinvolto personale della locale Questura e delle sue articolazioni periferiche nonché di unità specializzate del Gabinetto regionale di Polizia scientifica.

A taluni dei destinatari del provvedimento restrittivo di cui all’odierna operazione antidroga già ristretti per altra causa, la misura è stata notificata presso i vari istituti che li ospitano.

Nel complesso, per l’odierna Operazione di Polizia Giudiziaria – convenzionalmente denominata “Devozione” – sono stati impiegati circa 100 operatori della Polizia di Stato.

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