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“Sequestrano 30enne per vendicarsi di un furto”: scatta il terzo arresto

Nelle ultime ore, al termine di una breve indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca , i Carabinieri hanno acquisito ulteriori elementi di prova in relazione alla partecipazione di un complice al brutale sequestro di persona che si è verificato recentemente a Ribera. La vicenda era scaturita da un furto di due paia di […]

Pubblicato 5 anni fa

Nelle ultime ore, al termine di una breve indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca , i Carabinieri hanno acquisito ulteriori elementi di prova in relazione alla partecipazione di un complice al brutale sequestro di persona che si è verificato recentemente a Ribera.

La vicenda era scaturita da un furto di due paia di forbici elettriche da potatura, subito da due braccianti agricoli, i quali avevano individuato il possibile responsabile, un 30 enne romeno, domiciliato a Ribera.

I due si erano quindi recati a casa dello straniero, picchiandolo e minacciandolo di morte con un coltello, costringendolo poi a salire a bordo di un’auto. In quel frangente, grazie ad una telefonata al ”112”, erano subito intervenute in zona due pattuglie dei Carabinieri della Tenenza di Ribera, che erano poco dopo riuscite a bloccare l’auto su cui viaggiavano i due sequestratori, con il cittadino romeno a bordo, arrestandoli in flagranza.

“Le conseguenti ed accurate indagini, effettuate in sole 24 ore dal fatto criminoso, incrociando in particolare i dati acquisiti nel corso delle audizioni di vari testimoni in caserma, hanno permesso ai Carabinieri di accertare che oltre ai due braccianti agricoli, un ulteriore individuo avrebbe partecipato alla spedizione ”punitiva” sfociata nel sequestro di persona del cittadino romeno”, dicono i Carabinieri.

Si tratta di Calogero Fiorito, 40 enne, imprenditore agricolo, fratello di una delle due persone già arrestate in flagranza. Per l’uomo, in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dal G.I.P del Tribunale di Sciacca (Agrigento), sono scattate le manette ai polsi con l’accusa di sequestro di persona, venendo subito ristretto agli arresti domiciliari. 

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