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Berlusconi-Putin: la pace ha bisogno anche della fantascienza

Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia agrigentina”

Pubblicato 3 anni fa

Siamo ancora a chiederci sulla consapevolezza di Agrigento come “città della cultura”. Le perplessità ci sono.

“Il tentativo di “città della cultura” va sostenuto come massima aspirazione da parte dei promotori. Va tuttavia evidenziato che la nostra città malgrado gli auspici segna il passo se guardiamo le classifiche che annualmente vengono redatto dal quotidiano 24/Ore dove Agrigento si trova agli ultimi  posti. Ciò vuol dire che le condizioni di vita non sono ottimali. Vi è al riguardo una sorte di sufficienza da parte degli amministratori che pensano di avere le carte in regola in virtù della Valle dei Templi. Non è sufficiente detta eredità se non viene accompagnata da servizi efficienti e da una cultura innovativa, propositiva sul piano dell’offerta del prodotto tra ricettività, collegamenti, posteggi e trasporti pubblici”.

Non credi che tra le prime mosse del governo ci debba essere la riforma elettorale, mirata senza dubbio al proporzionale?

“È vero. Dalle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio nessun riferimento è venuto fuori in ordine alla modifica della legge elettorale. Ciò vuol dire che l’attuale legge va bene a tutti i partiti per continuare a godere dei benefici personali dove il nepotismo regna sovrano in danno della democrazia. Un Paese privato del diritto di scelta è un Paese senza futuro. La causa dell’assenteismo di milioni di elettori è dovuto principalmente all’attuale legge elettorale che preclude il diritto di scelta dei candidati”.

Inutile infingerlo, siamo sull’orlo dell’abisso al punto che ci affidiamo a Erdogan. Ma fuori di battuta, l’amicizia risaputa del Cav con Putin potrebbe essere l’occasione estrema per un dialogo di pace. Berlusconi come un novello Cincinnato potrebbe chiudere in bellezza il suo percorso politico.

E’ una domanda alla quale è difficile rispondere. Tuttavia, riconosciuta l’antica amicizia tra Putin e Berlusconi spetta a quest’ultimo recarsi a Mosca (al pari di Erdogan) e convincere l’amico russo. Da qui un viaggio per la pace. Ma siamo lontani dalle probabilità di un confronto serio tra Putin e Berlusconi. È solo fantascienza politica, dove gli interessi in gioco sono grandi sul piano internazionale. Non basteranno alcune bottiglie di buon Lambrusco per fare cambiare la posizione di Putin”.

Silenzio assordante sul Parco dell’Addolorata, opera costata qualche miliardo di vecchie lire e abbandonata al macero. L’incuria della politica appare oltremodo colpevole.

È vero tutto è fermo perché la politica è ferma. Eppure basterebbe un semplice atto dell’amministrazione comunale per rilanciare un’area di assoluta importanza sul piano della promozione turistica.  Sono del parere che l’Ente Parco con la sua specificità può assicurare una gestione efficace di tutta l’area di pertinenza comunale attinente al parco dell’Addolorata. Un parco che è costato alla Cassa per il Mezzogiorno diversi miliardi. Allora era la Cassa che interveniva a favore del Mezzogiorno. Opere idrauliche, fognarie, elettriche venivano sostenute dalla Cassa. Poi i deputati nordisti con la benedizione dei meridionali sciolsero la Cassa per utilizzare poi a loro vantaggio i relativi fondi. Questa è la storia di una Cassa creata per sostenere il Sud e finita nel macero per ingordigia del Nord che dal 1861 continua la sua politica di emarginazione. Tutto questo è stato possibile grazie alla compiacenza della classe politica meridionale”.

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