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“Archi d’Estate 2025”, l’arte effimera si fa architettura sociale a San Biagio Platani

Monumentali installazioni effimere, spazi rigenerati e una biblioteca che riapre dopo 15 anni

Pubblicato 37 minuti fa

 Fino al 20 agosto 2025, San Biagio Platani riafferma la sua identità di laboratorio di arte condivisa con “Archi d’Estate 2025”, la manifestazione che porta in scena installazioni di arte effimera, collocate lungo il Corso Umberto I, realizzate con tecniche e materiali della tradizione. Un percorso en plein air che reinterpreta il patrimonio degli Archi di Pasqua in chiave contemporanea, senza mai spezzare il legame con le proprie origini. Quella che a livello internazionale è considerata una delle più straordinarie espressioni di creatività popolare si rinnova in forme e linguaggi nuovi, trasformando il borgo in un racconto corale fatto di installazioni e memoria viva.

Archi d’Estate” è l’espressione concreta di un cantiere aperto che anima San Biagio Platani tutto l’anno: uno spazio di sperimentazione continua, in cui si progettano, si realizzano e si trasmettono saperi antichi. Le installazioni esposte sono il risultato di una call pubblica rivolta alle realtà del terzo settore, che hanno risposto proponendo interventi artistici capaci di affrontare e declinare temi di rilevanza sociale, intrecciando creatività e impegno civile. A San Biagio Platani l’arte è un gesto collettivo, eredità di saperi artigiani tramandati nel tempo, che ha trasformato il borgo in un modello di rigenerazione culturale unico sulla scena italiana e internazionale. Gli Archi, realizzati con intrecci di canne, salici e mosaici di pane e legumi, sono il simbolo di una tradizione che unisce rito, abilità manuale e spirito comunitario.

Oggi “Archi d’Estate” è il cuore pulsante di “RiGenerAzioni Archi di Piano 2030”, progetto di rigenerazione culturale e urbana sostenuto dal Bando Borghi del Ministero della Cultura (PNRR), che sta ridisegnando l’identità del paese, trasformandolo in un laboratorio permanente di creatività condivisa, inclusione sociale e sviluppo sostenibile. Non ci sono spettatori: ogni opera prende vita grazie al lavoro di artigiani, giovani, associazioni e artisti in residenza, in un intreccio di gesti, visioni e relazioni.

«Gli Archi d’Estate sono il risultato di un processo che coinvolge la comunità tutto l’anno – spiega il Sindaco, Salvatore Di Bennardo –. Non è un evento che inizia e finisce, ma un percorso continuo in cui tradizione, creatività e cittadinanza attiva si fondono per generare nuove opportunità. San Biagio Platani non è più solo il paese degli Archi di Pasqua, ma un modello riconosciuto di come l’arte collettiva possa rigenerare un territorio».

L’edizione 2025 accoglie installazioni nate da questo cammino di co-creazione. La coffa monumentale “Sicilia intra na coffa” custodisce la memoria agricola locale; il teatrino “Lu cuntu di pani e di pupi” mette in dialogo il pane artistico con l’epica dei Pupi siciliani; “Himne à la vie” celebra la maternità come simbolo di rinascita; “La foresta delle farfalle” trasforma una scalinata in un inno alla pace per i bambini vittime della guerra. “NinphArt” reinterpreta in chiave contemporanea la tradizionale ninfa, simbolo ricorrente degli Archi, trasformandola in un’icona di identità e accoglienza.

Accanto ai nuovi interventi, ritornano alcune delle opere realizzate nell’edizione 2024, come “Lu carretto siciliano”, che celebra la cultura popolare locale, e il “Mappamondo a spigolo vivo”, una riflessione sulle ferite sociali del nostro tempo: discriminazioni, violazioni dei diritti umani e le sfide etiche dell’intelligenza artificiale. L’installazione “Red shoes for life”, dedicata alla lotta contro la violenza di genere, continua a segnare con la sua presenza silenziosa l’impegno della cittadinanza per i diritti delle donne.

A breve, il borgo accoglierà nuove opere grazie alla collaborazione con Farm Cultural Park: un laboratorio di co-progettazione, che ha visto il coinvolgimento diretto degli abitanti, porterà alla posa di installazioni nate dall’incontro tra creatività contemporanea e saperi locali.

La rigenerazione di San Biagio Platani si estende ben oltre le installazioni artistiche. In contrada Montagna è stata attivata un’area camper multiservizi, pensata per accogliere il turismo lento e sostenibile, mentre il recupero delle storiche mandrie rurali ha restituito al territorio nuove aree picnic e spazi per la socialità, immersi nella natura e nel paesaggio agricolo locale.

Nel cuore del paese, la trasformazione coinvolge gli spazi dell’Anfiteatro comunale, in corso di rifunzionalizzazione. Al suo interno sono già stati realizzati il Centro per l’Identità Immateriale e l’Osservatorio del Patrimonio Culturale Locale, luoghi di studio e valorizzazione della memoria collettiva, affiancati da uno spazio di coworking per attività formative e collaborative. La rigenerazione prosegue con la riapertura di nuovi ambienti destinati a laboratori di musica e teatro, che renderanno la struttura un polo culturale dinamico e multifunzionale. 

Ma la notizia più attesa è la riapertura a breve, dopo oltre 15 anni di chiusura, della Biblioteca Comunale, luogo simbolo della cultura sanbiagese. «Oggi lanciamo un appello a cittadini, enti, fondazioni, università e case editrici che vogliano aiutarci a scrivere una nuova pagina della nostra storia – afferma l’Assessore al Turismo Paola Busciglio –. I libri che per decenni hanno popolato la nostra biblioteca sono andati incontro all’incuria e molti risultano ormai danneggiati. Vogliamo restituire alla comunità uno spazio aperto, accogliente e ricco di contenuti. Chiediamo a chiunque desideri sostenere questo progetto di donarci un libro e diventare parte attiva di questa rinascita collettiva. San Biagio Platani è un paese che costruisce il proprio futuro con le mani, grazie al sapere artigiano, ma anche con la cultura».

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