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Sciacca, impianto di biometano: cittadini protestano

I primi a lanciare l’allarme sono stati i componenti del Comitato di contrada Piana Scunchipani che hanno diffuso la notizia di un possibile riutilizzo dell’ex stabilimento Kronion di Sciacca come impianto di biometano.  A seguito della diffusione di queste notizie, il Sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ha incontrato al Comune i tecnici della Snam, società […]

Pubblicato 5 anni fa

I primi a lanciare l’allarme sono stati i componenti del Comitato di contrada Piana Scunchipani che hanno diffuso la notizia di un possibile riutilizzo dell’ex stabilimento Kronion di Sciacca come impianto di biometano.  A seguito della diffusione di queste notizie, il Sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ha incontrato al Comune i tecnici della Snam, società incaricata di elaborare un progetto legato alla realizzazione di un impianto di biometano in questo territorio.

“Al Comune di Sciacca – dice il sindaco Francesca Valenti – non risulta presentato alcun progetto. In questi giorni ho avuto un incontro con il Comitato di Piana Scunchipani facendo mie le preoccupazioni dei residenti. Ho nel frattempo attivato tutti i canali per incontrare la società che nell’ultimo periodo si è mossa nel nostro territorio e capire cosa si sta facendo. Ho così convocato la Snam che risulta però essere soltanto il soggetto attuatore di un progetto di impianto per la produzione di biometano che vorrebbe realizzare un’altra società, la Moncada Energy, i cui vertici ho convocato per i prossimi giorni al Comune. Come Amministrazione – ha concluso la Valenti – siamo contrari a iniziative che arrechino pregiudizio alla salute dei cittadini e danni all’ambiente”.  

Negli ultimi giorni, la preoccupazione, alimentata dalle scarse informazioni disponibili, è aumentata: il parlamentare regionale Michele Catanzaro ha presentato sulla vicenda un’interrogazione al governo della regione, mentre, i consiglieri comunali di Sciacca, Giuseppe Milioti e Calogero Bono, hanno invitato Amministrazione Comunale, Sindaco, Consiglio Comunale e Associazioni, a difendere il territorio.

“Fermiamoli – dicono i due consiglieri – senza se e senza ma, prima che sia troppo tardi, prima che l’iter, a quanto pare già in fase avanzata, non possa più essere bloccato. Invitiamo tutti i deputati regionali e nazionali della provincia di Agrigento ad attivarsi concretamente presso il governo regionale e nazionale affinché tale possibilità venga scongiurata il prima possibile.”

Sui social, però, l’ingegnere Mario Di Giovanna, esperto di tematiche ambientali, invita tutti a conoscere meglio la questione prima di mobilitarsi. “Non verranno bruciati scarti, non c’è produzione di polveri sottili – dice l’ingegnere Di Giovanna – L’impianto è un biodigestore che produce metano attraverso la fermentazione. I problemi ci sono – conclude – ma sono altri, per esempio il cattivo odore. Non creiamo confusione.”

Sul sito della Moncada Energy, però, è come se l’impianto fosse stato già realizzato. Così si legge: “Il Gruppo Moncada, alla luce della crescente sensibilità nazionale sul tema della produzione di biometano e di biocarburante destinato ai trasporti ha in progetto, a breve termine, di far entrare in funzione il biodigestore già realizzato dal gruppo a Sciacca e avviare la costruzione di un secondo biodigestione a Porto Empedocle.”

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