Agrigento

Agrigento Capitale della cultura, Firetto: “Riduttivo parlare di occasione sprecata”

Le dichiarazioni dell'ex sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, oggi consigliere comunale sulla relazione della sezione controllo della Corte dei Conti

Pubblicato 17 ore fa

Un imbarazzo dietro l’altro, sempre alla ribalta nazionale. La Corte dei Conti aggiunge un ulteriore tassello imbarazzante e non, come dice in modo altrettanto imbarazzante il sindaco Miccichè, “perché la Corte deve fare il suo lavoro” ma perché gli elementi di poca chiarezza e di mascheramento sono troppo evidenti. Ormai che l’anno di Agrigento Capitale Cultura si sta consumando, possiamo dire “Per fortuna!” perché di record negativi Agrigento ne ha inanellati tanti. Troppi. Sono mancate quelle iniziative di altissimo profilo che avrebbero dovuto lasciare il segno, attirare l’attenzione nazionale e internazionale, generare un vero impatto in termini di reputazione e sviluppo”. Queste le parole dell’ ex sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, oggi consigliere comunale a margine della relazione da parte della Sezione di controllo della Corte dei conti per la Regione siciliana sulla gestione relativa all’indagine “Agrigento Capitale italiana della cultura 2025”, ai fini dello svolgimento del contraddittorio con le amministrazioni e gli enti interessati, dalla Fondazione Agrigento 2025, ai Comuni di Agrigento e Lampedusa e al Parco archeologico. Per i giudici contabili la Fondazione Agrigento Capitale della cultura 2025 “ha superato le elevate conflittualita’ interne con l’avvalimento delle migliori professionalita’ provenienti dall’alta dirigenza dello Stato”, le quali hanno – “con piena e inconfutabile evidenza” – apportato “un rilevante contributo all’efficienza amministrativa e al miglioramento della trasparenza finanziario-contabile della gestione in corso”. Restano “i dubbi e le incertezze rilevate, nello svolgimento delle attivita’ istruttorie, sulla razionalita’ organizzativa e sull’efficienza gestionale”.

“Lo spirito del bando del Ministero è mettere in campo una visione strategica, capace di far evolvere il tessuto culturale e sociale e di lasciare una traccia duratura nel futuro della città e del territorio. Basti guardare all’esperienza di Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024, continua il consigliere Firetto, un anno che ha rappresentato un autentico rilancio per la città e la provincia, con oltre 30 milioni di euro di indotto, più di un milione di presenze turistiche e un incremento di 265 mila visitatori nei luoghi della cultura. Agrigento perde una considerevole percentuale di presenze turistiche, ben lontano dalle previsioni di 3 milioni di visite alla Valle annunciati dal sindaco. Il passato, ormai, è irrecuperabile: sono mancati i grandi interventi infrastrutturali, è mancata una visione capace di tracciare un futuro. Una pagina tristissima da dimenticare per sempre e che ha grandissime responsabilità con nomi e cognomi. Fa rabbia perché al valore di questo bando ho creduto sin dal 2015, sottolinea l’ex sindaco di Agrigento. “I modelli di gestione che avevamo indicato allora erano diametralmente opposti proprio per evitare quel che è poi avvenuto. Riduttivo parlare di occasione sprecata. Non basteranno anni e anni di buona comunicazione per sanare il danno di immagine”, ha concluso.

Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri comunali di opposizione Alessia Bongiovi, Valentina Cirino, Pietro Vitellaro, Roberta Zicari che in una nota dichiarano: “ Tra i rilievi della Corte dei Conti mossi al Comune, saltano all’ occhio fondamentalmente il fatto di aver interpretato il “Dossier” come il libro dei sogni e non come un documento gestionale deliberato in Giunta. Cioè gran parte dei progetti strutturali che l’amministrazione  dichiara in via di completamento non hanno mai neanche visto la luce. Chissà se dichiarare falsità in atti sia una causa di revoca del titolo, chissà se abbiamo vinto barando. Vi è il personale con Albergoni e la sua retribuzione in testa. Solo grazie al fronte compatto dell’Opposizione in Consiglio si è potuto limare il volere del Sindaco che era: fondazione di diritto privato (ma con soldi pubblici), assunzioni a tempo indeterminato per tutti e Senza concorso, Albergoni nominato direttamente nello Statuto della fondazione senza selezione alcuna, insomma un nuovo carrozzone di durata eterna!
A noi è Subito stato chiaro che l’idea anni 80 del primo cittadino  fosse improponibile ed abbiamo cercato di limitare i danni che, come previsto, inevitabilmente stanno arrivando! Perché non utilizzare la fondazione Teatro Pirandello e voler a tutti i costi creare una Fondazione nuova, che non ha i requisiti per fare le gare d’appalto e quindi finire a chiedere l’aiuto del Parco Archeologico per poter spendere i soldi? Questa è la semplice e vera domanda da porre al Sindaco!”.

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