Agrigento, presentato il bollettino climatico e il “nemico del clima” in Sicilia
A bordo del treno verde in sosta al binario 1 della stazione bassa di Agrigento. è stato presentato il bollettino climatico, uno strumento elaborato da Legambiente al fine di evidenziare come il cambiamento climatico sia un tema drammaticamente attuale anche nelle nostre città, oltre a essere una questione globale. A parlarne Mattia Lolli, portavoce del Treno Verde, Claudia […]
A bordo del treno verde in sosta al binario 1 della stazione bassa di Agrigento. è stato presentato il bollettino climatico, uno strumento elaborato da Legambiente al fine di evidenziare come il cambiamento climatico sia un tema drammaticamente attuale anche nelle nostre città, oltre a essere una questione globale.
A parlarne Mattia Lolli, portavoce del Treno Verde, Claudia Casa, direttrice di Legambiente Sicilia, Daniele Gucciardo, presidente del circolo Legambiente “Rabat” di Agrigento, Mimmo Fontana della segreteria nazionale di Legambiente, Gabriella Battaglia, assessore alla Protezione Civile e Pubblica Incolumità del Comune di Agrigento, Salvatore Pitruzzella, Energy Manager del Comune di Agrigento, Enzo Camilleri, consulente Programmazione Sviluppo Territoriale dell’amministrazione comunale di Agrigento e Michele Tagliareni, responsabile di Casa Confort.
I dati raccontano come il clima stia cambiando, non solo per le temperature sempre più elevate, ma anche nel regime delle piogge sempre più intense, che stanno provocando danni e disagi alle infrastrutture urbane, e quindi ai cittadini. In particolare, i dati evidenziati da Legambiente prendono in esame le temperature medie della città di Agrigento dal 1978 ad oggi, mettono in evidenza come questa abbia subito nel tempo un incremento di 2,6 °C, passando da 16,8 °C a 19,4 °C. L’andamento si conferma anche prendendo in esame le temperature medie nei mesi estivi, dove si passa da 24°C del 1978 a 28°C del 2018. Questa stessa temperatura media è stata registrata in maniera costante negli ultimi 4 anni, ossia dal 2015 al 2018. Se si stila, infatti, una classifica dei mesi di luglio più caldi, si noterà come l’80% delle temperature medie più alte si sia verificata dopo il 2000, mentre il 40% agli ultimi 10 anni. Il trend è simile nei mesi invernali. Analizzando le temperature medie del mese di gennaio dal 1978 al 2018 ne esce un quadro di innalzamento delle temperature medie di 4°C. In altre parole, ad Agrigento, l’innalzamento della temperatura sta procedendo al ritmo di un grado per decennio.Altro parametro interessante è quello relativo alle precipitazioni. Il “bollettino climatico” prende in esame il numero di giorni medio di precipitazioni annuali, che dal 1978 mostra una tendenza ad aumentare progressivamente. Si passa, infatti, da una media di 4,9 giorni di pioggia dal 1978 al 1988, ai 5,5 dell’ultimo decennio. Dato però che si accompagna ad un calo delle precipitazioni, su scala regionale, di quasi il 40% rispetto al 2009. La scarsità di precipitazioni e l’aumento delle temperature favorisce i processi di evapotraspirazione, che ha fatto registrare un incremento del 22% dal 2009, e quindi di riduzione del contenuto di acqua nei terreni, provocando siccità e aggravando i processi di desertificazione. Con tutte le conseguenze in tema di agricoltura, tipicità gastronomiche e turismo.
“Sembra fatto di proposito, ma ovviamente non è così: il Treno Verde è arrivato in Sicilia proprio in coincidenza con un periodo che dal punto di vista meteorologico conferma il dato preoccupante della piovosità scarsa o addirittura nulla, con conseguente inaridimento dei terreni”, ha affermato la direttrice di Legambiente Sicilia Claudia Casa.“Il timore anche in ragione di eventi pregressi – ha continuato l’attivista – è per l’arrivo improvviso di qualche bomba d’acqua o di qualche gelata. Tutto questo accresce senza dubbio la consapevolezza sui cambiamenti climatici in atto e deve servire da monito perché tutti facciano la propria parte: istituzioni, mondo imprenditoriale e cittadini”.