Agrigento

Biblioteca Lucchesiana di Agrigento: cosa succede?

Prima il Comune taglia le utenze, ora la Soprintendenza ritira il personale che ne assicura l’apertura. Si vuole la Lucchesiana chiusa? C’è un’unica regia dietro queste due decisioni? Abbiamo registrato la grande preoccupazione del direttore della Biblioteca Lucchesiana, don Angelo Chillura, dopo che il Soprintendente dei Beni culturali di Agrigento non invia più il personale […]

Pubblicato 4 anni fa

Prima il Comune taglia le utenze, ora la Soprintendenza ritira il personale che ne assicura l’apertura. Si vuole la Lucchesiana chiusa? C’è un’unica regia dietro queste due decisioni? Abbiamo registrato la grande preoccupazione del direttore della Biblioteca Lucchesiana, don Angelo Chillura, dopo che il Soprintendente dei Beni culturali di Agrigento non invia più il personale della Soprintendenza in biblioteca. Il 21 luglio il direttore comunica al Soprintendente che a partire da lunedì 27 luglio verrà riaperta la biblioteca, dopo avere provveduto all’igienizzazione e sanificazione dei locali. La Lucchesiana, chiusa per 5 mesi a motivo della pandemia da coronavirus, ritorna ad essere fruibile al pubblico. Ma fino ad oggi don Chillura è in attesa che il personale della Soprintendenza riprenda il servizio in Lucchesiana.  

A giugno dello scorso anno il Comune di Agrigento decise di sospendere il pagamento delle utenze. Quest’anno la Soprintendenza non invia più il personale. Cosa succede? Si ignora il valore che la Lucchesiana rappresenta nel panorama culturale della città? 

Tutti sanno come la Lucchesiana in questi anni, e specialmente durante l’Anno Lucchesiano, per ricordare i 250 anni della fondazione, ha organizzato tanti eventi di elevato livello culturale, lasciando un segno indelebile nella storia di questa città. C’è la volontà di chiudere una delle più prestigiose istituzioni culturali del Meridione d’Italia, e vanto della città di Agrigento? Oppure ci sono altri interessi?

Perché adesso questa poca attenzione ad un bene che appartiene ed arricchisce  tutta la Città? L’illuminato Vescovo Andrea Lucchesi Palli volle donare alla popolazione di Agrigento la sua biblioteca personale (comprendente più di 8.000 volumi). “Publico donata”, così è inciso nella lapide che sovrasta l’ingresso della biblioteca. Il Vescovo era convinto che la cultura, trasmessa attraverso i libri, porta benefici allo Stato e alla Chiesa, contribuisce all’evoluzione sociale e religiosa della popolazione. E la Città, possiamo dire, è la “proprietaria morale” della Lucchesiana

Per questo motivo il Comune, attraverso il pagamento delle utenze, nel passato ha voluto esprimere gratitudine per il gesto di grande generosità del Vescovo Lucchesi Palli, ed ha concesso alla Città di continuare ad usufruire di questo bene di inestimabile valore. 

Dopo le tristi e dolorose vicende (crollo del tetto della sala monumentale nel 1963, la frana del 1966, il terremoto del 1968),  nel dicembre 1990 viene inaugurata la biblioteca restaurata. Ed è Gesualdo Bufalino  a tenere la relazione fondamentale. Tale data segna l’inizio di un periodo di rinascita, e di evoluzione continua della Lucchesiana, attraverso la guida dei direttori che si sono succeduti: mons. Domenico De Gregorio, P. Giovanni Scordino e don Angelo Chillura

E in questi ultimi anni, con le tante iniziative realizzate, la Lucchesiana ha avuto un posto di rilievo nel panorama culturale della Città e della Regione

Perché, allora, mortificare una istituzione che tanto lustro porta alla città? 

Perché questi tentativi di spegnere ciò che funziona e che porta solamente benefici alla comunità?  Una ultima nota informativa per i lettori: il 24 luglio 1990 fu stipulata una convenzione tra la deputazione della Lucchesiana e la Regione che si “impegnava a predisporre l’utilizzazione presso la medesima Biblioteca e tramite gli uffici tecnici competenti della Amministrazione regionale dei Beni culturali, presenti ad Agrigento, di unità di personale che garantiscano l’ottimale fruizione del patrimonio bibliografico ivi conservato”.

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