Agrigento

Blitz “Kerkent”, Cassazione conferma custodia in carcere per uno degli arrestati

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai difensori di Giuseppe Tornabene, 36 anni, di Agrigento, finito in manette nel corso del blitz antimafia denominato “Kerkent” del 4 marzo scorso. Il blitz, che registrò 35 persone finite in manette, avrebbe, secondo gli investigatori, disarticolato la nuova famiglia mafiosa di Agrigento, e relativi traffici […]

Pubblicato 6 anni fa

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai difensori di Giuseppe Tornabene, 36 anni, di Agrigento, finito in manette nel corso del blitz antimafia denominato “Kerkent” del 4 marzo scorso.

Il blitz, che registrò 35 persone finite in manette, avrebbe, secondo gli investigatori, disarticolato la nuova famiglia mafiosa di Agrigento, e relativi traffici di sostanze stupefacenti.

I giudici con questo provvedimento hanno di fatto confermato la custodia cautelare in carcere per l’agrigentino. I giudici hanno ritenuto solido il quadro indiziario, grazie anche ad alcune intercettazioni telefoniche, circa la detenzione di cocaina del Tornabene, detenzione ai fini dello spaccio.

I giudici hanno invece, in parte, accolto il ricorso di altri due coinvolti nell’operazione, Gregorio Niglia, 36 anni, di Tropea, rinviando gli atti al Tribunale del Riesame per un nuovo esame.

Ecco le persone raggiunte dalla misura cautelare all’epoca del blitz avvenuto circa 7 mesi fa: James Burgio, 25 anni di Porto Empedocle, inteso “Jenny”; Salvatore Capraro, di Villaseta (Agrigento) 19 anni; inteso “Ascella”; Angelo Cardella, 43 anni di Porto Empedocle; Marco Davide Clemente, 25 anni di Palermo inteso “Persicheddra”; Fabio Contino, 20 anni di Agrigento;  Sergio Cusumano,56 anni di Agrigento; Alessio Di Nolfo, 33 anni di Agrigento; Francesco Di Stefano, 43 anni di Porto Empedocle, detto “Francois”; Daniele Giallanza, 47 anni di  Palermo inteso “Franco”;

Gli arrestati dell’operazione Kerkent

Eugenio Gibilaro, 45 anni di Agrigento; Angelo Iacono Quarantino, 24 anni di Porto Empedocle; Pietro La Cara, 42 anni di Palermo,  inteso “Pilota’ o “Corriere”; Domenico La Vardera, 38 anni,   inteso “Mimmo”; Francesco Luparello, 45 anni di Realmonte; Domenico Mandaradoni, 31 anni di Tropea e residente a Francica; Antonio Massimino, 51 anni diAgrigento;  Gerlando Massimino, 31 anni di Agrigento; Saverio Matranga, 41 anni di Palermo; Antonio Messina, 61 anni di Agrigento inteso “Zio Peppe”; Giuseppe Messina, 38 anni di Agrigento; Messina Valentino, 56 anni di Porto Empedocle; Liborio Militello, 58 anni di Agrigento; Gregorio Niglia, nato Tropea e residente a Briatico, 36 anni; Andrea Puntorno, 42 anni di Agrigento; Calogero Rizzo, 49 anni di Raffadali; Francesco Romano, 33 anni nato a Vibo Valentia e residente a Briatico; Vincenzo Sanzo, 37 anni di Agrigento, inteso “Vicè ovu’; Attilio Sciabica, 31 anni di Agrigento; Luca Siracusa, 43 anni di Agrigento; Giuseppe Tornabene, 36 anni di Agrigento  inteso “Peppi lapa’; Calogero Trupia, 34 anni di Agrigento inteso “Cuccu” e  Francesco Vetrano, 34 anni di  Agrigento, inteso “nivuru.

I carabinieri arrestarono anche i due presunti fiancheggiatori (posti ai domiciliari) del boss di Agrigento Antonio Massimino. Si tratta di Gabriele Miccichè, 28 enne di Agrigento, ritenuto braccio operativo del boss Massimino e Salvatore Ganci, 45 enne del luogo, commerciante di autovetture.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *