Campobello di Licata

Campobello di Licata, presentato il progetto “TheAg”

E’ stato presentato, ieri pomeriggio, nella sala consiliare del comune di Campobello di Licata, il progetto “THEAG” (THEater – Agrigento), approvato sul “Fondo regionale per le Politiche Giovanili”.  Capofila di “THEAG”, redatto dall’architetto Giovanni Vultaggio, già project manager del “Kalat”, è l’associazione “Il Covo degli artisti”, mentre ne sono partner il comune di Campobello di […]

Pubblicato 4 anni fa

E’ stato presentato, ieri pomeriggio, nella sala consiliare del comune di Campobello di Licata, il progetto “THEAG” (THEater – Agrigento), approvato sul “Fondo regionale per le Politiche Giovanili”. 

Capofila di “THEAG”, redatto dall’architetto Giovanni Vultaggio, già project manager del “Kalat”, è l’associazione “Il Covo degli artisti”, mentre ne sono partner il comune di Campobello di Licata ed EUROFORM (Scuola dei mestieri). 

Ma cosa prevede questo nuovo progetto che si collega al “Kalat”?

“Ci sono 4 azioni principali  ognuno suddivisa in due sottoazioni – ha spiegato Giovanni Vultaggio – faremo dei corsi rivolti ai giovani e soprattutto sulle soft skill, insegneremo loro come si studia, come si apprende come s’impara, faremo attività di animazione sul territorio grazie al ‘Covo degli artisti’ che è il capofila del progetto e che farà attività di animazione e teatrali. Poi ci saranno altre attività come la ludoteca i questionari. Sono progetti per i giovani e l’aggregazione giovanile perché anche Campobello sconta quello che è il primo degli elementi riconosciuto come criticità che è l’individualismo”. 

“Un progetto che grazie all’associazione ‘Il covo degli artisti’ vedrà il coinvolgimento di tanti giovani in diverse attività, non solo teatrali, grazie anche al partenariato che il comune di Campobello di Licata ha voluto concedere e alla scuola Euroform” – ha spiegato il sindaco Giovanni Picone

Infatti, le attività teatrali vedranno la partecipazione di oltre duecento giovani. “Sono stato chiamato ad occuparmi del settore teatrale – ha aggiunto Calogero Ciotta  de ‘Il Covo degli artisti’ – lavoreremo con più di duecento ragazzi con i quali prepareremo degli sketch teatrali e il finale sarà la preparazione di uno spettacolo da poter circuitare anche nei vari teatri, quindi dare delle possibilità a questi ragazzi sia di apprendere delle tecniche teatrali ma anche tecniche di vita perché nel teatro ci sono delle regole così come nella vita. All’interno di questo gruppo usciranno attori, scenografi, sarà quindi un laboratorio da dove uscirà uno spettacolo interamente prodotto da questo gruppo di giovani”.  

“Devo ringraziare i partner che ci hanno invitato a partecipare a questo grande progetto – ha sottolineato Giusy Brancato, responsabile della sede EUROFORM di Canicattì – grande progetto perché vede il coinvolgimento degli studenti della nostra scuola che con degli strumenti didattici ben precisi potranno aiutarsi nello studio e raggiungere gli obiettivi”. 

Alla presentazione del progetto sono intervenuti anche la semiologa Martina Bannino e l’esperto in politiche comunitarie Giovanni Catania.  

“Non sono qui a parlare di semiotica ma di socialità, di arte e di azione che nasce dal basso – ha detto Bannino – Ricordo la mia esperienza con il collettivo artistico di giovani che da due anni gestisco in maniera volontaria si chiama banda cap, dal quartiere Cappuccinelli, un quartiere degradato di Trapani che molti conoscono, ma che è diventato esempio architettonico neorealista. A Trapani insieme ai ragazzi e all’artista Nanno Gandolfo stiamo cercando di portare il primo distretto artistico della città”. 

“Oggi c’è bisogno di ripartire con azioni di sviluppo locale che abbiano un’intelligenza all’interno – ha affermato Catania – I giovani sono centrali come centrale dovrebbe essere misurare la distanza tra noi, tra le nostre amministrazioni e tra quelle di regioni più avanzate per colmare questo divario. C’è bisogno di uno sforzo collettivo e pensare in modo diverso, pensare che le azioni che compiamo quotidianamente sono quelle che poi cambiano il contesto in cui viviamo”. 

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