Convegno online sull'”Architetture di Sicilia nell’Italia del miracolo economico”
In occasione della XI Giornata Nazionale degli Archivi di Architettura a Palermo il 20 – 21 maggio 2021, Galleria delle Tavole Didattiche del Dipartimento di Architettura, Edificio 14, Città Universitaria di Palermo si svolgerà il convegno: “ARCHITETTURE DI SICILIA NELL’ITALIA DEL MIRACOLO ECONOMICO”. Il convegno si pone l’obbiettivo di percorrere, sia attraverso una gamma di […]
In occasione della XI Giornata Nazionale degli Archivi di Architettura a Palermo il 20 – 21 maggio 2021, Galleria delle Tavole Didattiche del Dipartimento di Architettura, Edificio 14, Città Universitaria di Palermo si svolgerà il convegno: “ARCHITETTURE DI SICILIA NELL’ITALIA DEL MIRACOLO ECONOMICO”.
Il convegno si pone l’obbiettivo di percorrere, sia attraverso una gamma di articolazioni tematiche (anche relative ad altre discipline) sia tramite una selezione rappresentativa di documenti d’archivio esistenti (preferibilmente elaborati progettuali, ma anche testimonianze di altro genere), la complessa stagione dell’architettura in Sicilia nel periodo del breve ma intenso arco storico denominato «Miracolo Economico». Si propone, dunque, un itinerario di conoscenza attraverso ragionamenti sulle testimonianze d’archivio del periodo preso in esame compreso fra il 1953 e il 1963 (nella sua accezione più ortodossa), ma con possibilità di risalire al 1944 (per quello che si può definire l’inizio della «Ricostruzione» in Sicilia) e di prolungare questo arco temporale fino all’inizio della seconda metà degli anni Sessanta.
I lavori del convegno si svolgeranno in modalità telematica nelle giornate del 20 e del 21 Maggio 2021 (ore 09,30 – 13,30 / 15,00 – 19,30), attraverso il link: https://www.ordinearchitettiagrigento.it/live/
Sono da considerare indirizzi di riflessione di questa manifestazione anche i meccanismi socio-culturali, le manifestazioni artistiche e scientifiche, le azioni di alcuni protagonisti della cultura del progetto, le teorizzazioni, il nuovo ruolo della committenza (sia pubblica che privata) e l’analisi problematica di alcuni significativi “casi studio”. Categoria, quest’ultima, comprensiva delle “occasioni mancate” (cioè di proposte non realizzate) e articolata in varie tematiche come quelle dei progetti di sedi istituzionali (pubbliche e private), di piani urbanistici, di restauri, di luoghi del lavoro (per la produzione, per il commercio e per l’amministrazione), di opere pubbliche (dall’edilizia sanitaria alle sedi della formazione e dei servizi collettivi in genere), di abitazioni (dall’edilizia economica a tutte le altre tipologie residenziali), di infrastrutture, di grafica (in tutte le variabili della comunicazione), di allestimenti e strutture temporanee (dalle mostre alle scenografie), di architetture degli interni e di arredi. Non meno importante, nella documentazione dell’architettura di questo specifico scenario degli anni di rinnovamento della società e di rinascita economica, dovrebbe essere l’apporto di una specifica sezione relativa ai concorsi di architettura, anche nell’intento di una valutazione più esaustiva del ruolo delle istituzioni quali nuove referenti della cultura del progetto nella Sicilia del «Miracolo Economico».
Partendo dalla fase matura della Ricostruzione post bellica pervenendo fino alla seconda metà degli anni Sessanta (a Miracolo Economico oramai in liquidazione), si propone una riflessione (non scevra da aperture di problematiche e da eventuali revisioni critiche) sui modi e sulle forme con le quali la cultura architettonica nella Sicilia, Regione Autonoma a Statuto Speciale nel nuovo contesto statale dell’Italia da poco divenuta Repubblica Democratica, ha saputo, da un lato, fornire risposte adeguate alle mutate aspettative della società, dall’altro è stata portatrice di nuovi modelli comportamentali (collettivi e non) oppure, infine, è stata anche semplicemente interprete, talvolta con esempi rimarchevoli, delle variabili in divenire di un “sistema” in profonda trasformazione (anche in quelle direzioni che oggi potrebbero essere valutate come negative).
La manifestazione, dunque, si propone uno sguardo storico-critico retrospettivo, sia pure per pochi e limitati segmenti della disciplina architettonica, su una formidabile stagione in equilibrio fra rinnovate istanze identitarie e contestualizzati slanci di internazionalizzazione durante la quale si è configurato un ventaglio di risposte, da parte della cultura del progetto in Sicilia, a quel movimento di rinnovamento della società che si può intendere come peculiare “via italiana alla modernità” del secondo Novecento.