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Assenteismo al comune di Favara, indagati 33 dipendenti (NOMI)

Maxi inchiesta della procura di Agrigento sui “furbetti del cartellino” al comune di Favara: 33 indagati tra i dipendenti e tra loro anche un ispettore della Polizia Locale

Pubblicato 50 minuti fa

Badge passati di mano in mano e timbrati al posto di colleghi che potevano così assentarsi dal lavoro per sbrigare faccende personali risultando però in servizio. Tra questi c’era chi – nonostante risultasse sul posto di lavoro – faceva rientro nella propria abitazione, si recava in un’enoteca, al mercato, al cimitero, dal fruttivendolo, in ospedale oppure in chiesa. La procura di Agrigento – con il pm Gloria Andreoli – ha chiuso una maxi indagine che ipotizza un giro di “furbetti del cartellino” tra i dipendenti del comune di Favara.

L’inchiesta – svolta sul campo dai carabinieri con l’utilizzo di intercettazioni e pedinamenti – avrebbe portato alla luce numerosissimi episodi di assenteismo all’Ente nell’estate 2022. Tra gli indagati ci sono custodi, giardinieri, operatori amministrativi, assistenti, un geometra e anche un ispettore della Polizia Municipale. A quest’ultimo, ad esempio, gli inquirenti contestano oltre 10 episodi tra giugno e luglio 2022 con assenze “ingiustificate” per recarsi a casa, dal meccanico e addirittura a svolgere lavori edili nella propria abitazione. Ad altri due dipendenti – marito e moglie – viene contestato l’essersi scambiati i badge e timbrato il cartellino. L’uomo, un geometra, è stato pizzicato a portare a spasso il cane mentre la moglie sarebbe andata sul posto di servizio un’ora dopo quello indicato.

I casi di assenteismo documentati dai carabinieri della Tenenza di Favara sarebbero centinaia. L’indagine è stata aperta nel 2020 con prime iscrizioni nel registro degli indagati nel giugno 2022, con controllo bis nel marzo successivo che ha scoperchiato il calderone. Gli indagati sono accusati di truffa aggravata e continuata. La vicenda ha preso consistenza quando al Comune si sono presentati i carabinieri per acquisire documentazione idonea comprovante gli illeciti compiuti. La presenza alquanto nutrita di militari dell’Arma non passò inosservata ed ecco che l’intera storia è venuta alla luce.

GLI INDAGATI 

Antonio Alaimo, 54 anni; Giovanni Distefano, 62 anni; Angelo Piazza, 59 anni; Renato Schembri, 62 anni; Anna Milia, 61 anni; Gaetano Vella, 57 anni; Pasquale Chianetta, 59 anni; Salvatore Pecoraro, 60 anni; Gerlando Varisano, 54 anni; Antonio Cipolla, 56 anni; Giuseppe Sanfilippo, 62 anni; Gerlando Costa, 60 anni; Libertino Russotto, 59 anni; Giuseppe Baio, 63 anni; Salvatore Belluzzo, 62 anni; Maria Bosco, 69 anni; Rosario Cacioppo, 59 anni; Giuseppe Carlino, 55 anni; Giuseppe Castronovo, 60 anni; Angelo Ciccotto, 62 anni; Vincenzo Cipolla, 62 anni; Giovanna Contino, 61 anni; Antonio Di Caro, 61 anni; Stella Distefano, 61 anni; Paolina Infurna, 61 anni; Teresa Mancuso, 60 anni; Salvatore Nicotra, 61 anni; Pasquale Palumbo, 69 anni; Angela Patti, 64 anni; Maria Picone, 60 anni; Antonio Salvaggio, 60 anni; Immacolata Serravalle, 61 anni; Giuseppe Volpe, 56 anni. 

Gli indagati adesso avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati dal pubblico ministero, presentare memorie ed evitare così la probabile richiesta di rinvio a giudizio. Nel collegio difensivo ci sono gli avvocati Salvatore Cusumano, Giuseppe Barba, Antonino Gaziano, Vincenza Gaziano, Samantha Borsellino, Sergio Baldacchino, Domenico Russello, Salvatore Buggea, Angelo Piranio, Silvana Calà, Antonio Bordonaro, Eleonora Cacciatore. 

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