Porto Empedocle

Dissalatore a Porto Empedocle, il comitato Mare Nostrum chiede chiarimenti alla Regione

Il comitato formato da associazioni e cittadini ha come scopo di vigilare sulla vicenda del dissalatore a Porto Empedocle

Pubblicato 2 mesi fa

A Porto Empedocle, si è costituito il comitato Mare Nostrum, composto da associazioni e liberi cittadini che sentono di poter dare il proprio contributo per la Città e con lo scopo di vigilare sulla vicenda del dissalatore a Porto Empedocle. L’installazione del dissalatore, rientra negli interventi previsti dal Commissario Straordinario Nazionale Nicola Dell’Acqua, per far fronte alla crisi idrica che attanaglia la Sicilia. Però a differenza di Gela e Trapani, a Porto Empedocle, tra incertezze e grossi dubbi sta creando molte polemiche.

Il comitato in una lettera inviata alla regione chiede chiarimenti sul dissalatore mobile nel sito enel. Secondo le associazioni, mancano i requisiti di provvisorietà per l’impianto in corso di realizzazione che, in relazione ai costi, alla potenzialità e alle opere civili sull’intero territorio comunale, appare quale impianto definitivo e non certo provvisorio, con ciò costituendo una negativa ipoteca su quella porzione di territorio per la quale, a fine concessione ENEL, era invece auspicabile una riconversione ambientale e turistica, oggi del tutto preclusa in relazione alla presenza di tale impianto di dissalazione.

Alcune associazioni avevano correttamente osservato e criticato taluni limiti a carattere ambientale e igienico sanitario del progetto, che è stato opportunamente interessato, proprio su tali punti, da alcune prescrizioni degli enti competenti, con riferimento sia al prelievo di acqua salata, sia al rilascio delle salamoie discendenti dal processo. 

“Chiediamo di sapere come mai l’intervento sia stato realizzato su un’area in concessione demaniale a un soggetto privato, piuttosto che sull’area pubblica ASI, ma anche di conoscere nel dettaglio quale sia lo strumento amministrativo con il quale si garantisce, e per quanto tempo, la “convivenza” tra la centrale elettrica ENEL e il dissalatore per uso idropotabile.  Questi e altri aspetti dovranno essere affrontati e risolti dalla Regione Sicilia e dai gestori dell’impianto, per il rispetto dovuto alle popolazioni interessate, sino a questo punto tenute totalmente all’oscuro, sia durante le fasi progettuali, sia nella attuale fase realizzativa”, si legge nella lettera. “Non è possibile che con il pretesto della carenza idrica, ci impongano queste pesanti soluzioni! Intanto i cittadini subiscono, senza alcuna presa di posizione da parte delle autorità locali, i disagi alla circolazione causati dai lavori di allaccio alla rete idrica. Lavori che sarebbero stati molto meno dispendiosi e invasivi se fosse stato scelto il sito dei vecchi dissalatori in località Caos.”

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

banner omnia congress