Palermo

In Sicilia giovani detenuti diventano sceneggiatori

Il cinema è il loro riscatto sociale

Pubblicato 3 anni fa

 Il cinema è il loro riscatto sociale. I giovani detenuti del Malaspina di Palermo scrivono la sceneggiatura di un film e aiutano anche nella realizzazione del set. Ciak e macchina da presa sono arrivati fin dentro il carcere, oltre che allo Zen e in altri luoghi della città. Il film si chiama Scianél. Protagonisti Lollo Franco e la piccola Giulia Fragiglio.

Nel cast Maurizio Bologna, Stefania Blandeburgo, Nicola Franco, Salvo Piparo, Daniele Verciglio, Patrizia d’Antona, Giuseppe Santostefano, Giuditta Perriera e Daniela Pupella. Si chiama “Officine Malaspina” il progetto dell’associazione centro studi Pianosequenza finanziato dal dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del consiglio dei ministri. Regista e ideatore del progetto è Luciano Accomando, a fare da tramite tra ragazzi e troupe ci hanno pensato la direttrice dell’Istituto penitenziario minorile Malaspina Clara Pangaro e le educatrici Maria Mercadante e Laura Costa.

“Il nostro intento era indagare la dimensione umana più profonda – osserva il regista Luciano Accomando – prima della realizzazione del film abbiamo attivato dei lavoratori sui mestieri del cinema all’interno dell’istituto per dare ai giovani detenuti la possibilità di conoscere qualcosa di nuovo. Per mostrare loro che un’alternativa è possibile e che io mondo è pieno di bellezza da cogliere”. “Questo è un progetto importante per i ragazzi ma anche per la città – osserva Lollo Franco – Palermo vive di grandi contrasti e questo è uno di quei film che dà la possibilità di donare gioia, riscatto, di fare nascere nuove consapevolezze. In questo set ho lavorato con serenità e ho dato il mio contributo affinché questo riscatto possa avvenire. Ci vorrebbero più iniziative del genere in Sicilia”. Il lungometraggio racconta la storia di una ragazzina che scopre di avere poteri magici e si trova a fare i conti con questa nuova se stessa. È una favola moderna. Il film qualche segno lo ha già lasciato. “Voglio fare l’attore”,

“Appena esco da qui mi piacerebbe lavorare nel mondo del cinema”, “Mi sono sentito parte di qualcosa”: sono solo alcune delle testimonianze dei ragazzi. La cinepresa è la loro finestra sul mondo. “Con Officine Malaspina si è cercato di creare un legame attivo con il complesso mondo del cinema, coniugando arte e formazione professionale”, dice la direttrice dell’Ipm, Clara Pangaro.

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