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Migranti, Pietro Bartolo respinto al confine tra Croazia e Bosnia

Il medico lampedusano ed eurodeputato si stava recando in missione per visitare i campi profughi

Pubblicato 3 anni fa

Si stavano recando verso il confine tra Croazia e Bosnia per visitare i campi profughi alle frontiere dei due Paesi, ma la missione degli eurodeputati del Pd/S&D Pietro Bartolo, Brando Benifei, Pierfrancesco Majorino ed Alessandra Moretti è stata interrotta dalla polizia croata, che non ha permesso alla delegazione di raggiungere il confine.

“La polizia croata ci ha impedito di arrivare al confine, eravamo su territorio europeo ed abbiamo diritto e dovere di verificare quello che accade al confine con la Bosnia – ha spiegato Pietro Bartolo a Radio Cusano Campus -. Malgrado la mia esperienza di medico a Lampedusa, non avevo mai visto cose disumane come a Lipa. Una fila di persone lunghissima sotto una tormenta di neve in fila per uno per entrare in una tenda e prendere un tozzo di pane è stato un pugno allo stomaco così forte che mi sono appartato ed ho vomitato, oltre ad aver pianto. Vedere queste scene è veramente traumatizzante. Dopo siamo entrati nel campo, nelle tende c’erano persone in condizioni veramente disumane. L’Europa sta naufragando di fronte ad una situazione in cui i diritti umani fondamentali vengono sistematicamente violati. Noi volevamo capire anche che fine fanno i soldi che l’Europa ha elargito a questi Stati, ma comunque l’Ue non può lavarsi la coscienza assegnando dei finanziamenti, noi dobbiamo fare in modo che queste persone possano arrivare in sicurezza attraverso corridoi umanitari. L’Europa deve cambiare strategia, deve affrontare il tema delle migrazioni non chiudendosi e blindando i confini. Sono un po’ deluso, ma non mi faccio abbattere, è la politica che deve dare risposte, governando il fenomeno delle migrazioni”.

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