Messina

Operazione “Tunnel”: 12 arresti per traffico di droga (vd)

Dalle prime ore della mattina, numerosi operatori della Polizia di Stato sono impegnati in un’operazione che ha portato all’arresto di 12 persone, tra esponenti di spicco e fiancheggiatori appartenenti ad una cellula criminale dedita al traffico di droga.  L’operazione convenzionalmente denominata “Tunnel” ha portato in carcere Andrea Caporlingua, messinese 28 anni; Ajet Cepaj, albanese, 50 […]

Pubblicato 5 anni fa

Dalle
prime ore della mattina, numerosi operatori della Polizia di Stato sono
impegnati in un’operazione che ha portato all’arresto di 12 persone, tra
esponenti di spicco e fiancheggiatori appartenenti ad una cellula criminale
dedita al traffico di droga.  L’operazione
convenzionalmente denominata “Tunnel” ha portato in carcere Andrea Caporlingua,
messinese 28 anni; Ajet Cepaj, albanese, 50 anni, dimorante in Italia;
Francesco Delia, messinese, 29 anni; Francesco Di Giovanni, originario di
Milazzo, 56 anni; Santino Di Pietro, messinese 21 anni; Ernard Hoxha, albanese,
35 anni, dimorante in Italia; Antonino Ieni, messinese, 59 anni Francesco
Maggio, messinese, 35 anni; Rito Mecaj, albanese, 57 anni,, dimorante in
Italia; Salvatore Micari, messinese, 34 anni; Domenico Pappalardo, messinese,
35 anni; Cristian Restuccia, messinese, 27 anni;

L’operazione
di polizia è, in effetti, l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla
Squadra mobile e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina,
su una pericolosissima compagine delinquenziale, dedita, come anticipato, al
traffico di sostanze stupefacenti e per lo più operante nel quartiere popolare
cittadino “Mangialupi”.

Le
investigazioni sono state sviluppate attraverso la combinazione di una serrata
attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche ed ambientali,
servizi tecnico-dinamici sul territorio ed analisi di tabulati di traffico
telefonico.

All’esito
di tale complessa attività investigativa sono stati individuati gli attuali
assetti di una frangia criminale cittadina che vedeva interagire e concorrere
soggetti italiani ed albanesi impegnati, con differenti ruoli e mansioni,
nell’attuazione di attive condotte strumentali all’esistenza stessa
dell’organizzazione, con particolare riferimento all’importazione di rilevanti
quantitativi di stupefacente dai Balcani.

In
particolare, l’operazione di P.G. effettuata nella notte ha consentito di
disarticolare la linea di comando della citata compagine delinquenziale e di
individuarne i singoli componenti, tutti coinvolti, a vario titolo, in
dinamiche di traffico di almeno due differenti tipi di sostanze stupefacenti
(cocaina e marijuana). Sostanze che venivano poi commercializzate nella città
di Messina ed in importanti località turistiche della Provincia.

 Alcuni dei componenti del sodalizio
disponevano anche di armi.

 L’indagine è stata avviata nel maggio del 2017
ed i fatti-reato scoperti ed attribuiti ai destinatari della misura cautelare
sono stati accertati in Messina ed altre località, fino al febbraio del 2018.

Già nel
settembre del 2017, un oltremodo importante risultato investigativo, a
riscontro dell’attività d’indagine, veniva conseguito con il sequestro,
all’interno della galleria ferroviaria dismessa “Spadalara”, in località
Bisconte, di quasi 42 chilogrammi di marijuana.

A
seguire, nel mese di novembre del 2017, altri due involucri di marijuana, uno
del peso di circa 22 chilogrammi e l’altro di 10, venivano sequestrati all’atto
del loro trasporto in auto.

Condividendo
l’imponente quadro indiziario raccolto dagli investigatori della Squadra mobile,
la Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia di Messina, con
il Pm titolare delle indagini, richiedeva ed otteneva – dal competente Giudice
per le indagini preliminari – la misura cautelare del massimo rigore per gli
indagati.

Si stanno
attivamente ricercando altri 3 stranieri appartenenti al sodalizio scoperto con
le indagini.

Nel corso
dell’operazione antidroga è stata altresì data esecuzione al sequestro
preventivo, finalizzato alla confisca, dei beni mobili, immobili e delle
utilità economiche riferibili all’A.S.D. “Pool Planet”, un’associazione
sportiva dilettantistica, già operante in Messina, la cui titolarità era stata
attribuita fittiziamente a terzi da Santino Di Pietro il quale è stato quindi
indagato anche per il reato di trasferimento fraudolento di valori.

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