Caltanissetta

Respinta la proposta di incandidabilità degli ex amministratori del comune di San Cataldo

A seguito dell’emanazione del decreto di scioglimento del Consiglio comunale di San Cataldo, avvenuta il 28 marzo 2019, il Ministero dell’Interno aveva anche avviato un procedimento dinanzi al Tribunale di Caltanissetta per ottenere l’irrogazione della sanzione della incandidabilità per un turno elettorale nei confronti della Giunta dell’organo disciolto, composta dall’ing. Giampiero Modaffari, sindaco, e gli […]

Pubblicato 4 anni fa

A
seguito dell’emanazione del decreto di scioglimento del Consiglio comunale di
San Cataldo, avvenuta il 28 marzo 2019, il Ministero dell’Interno aveva anche avviato
un procedimento dinanzi al Tribunale di Caltanissetta per ottenere
l’irrogazione della sanzione della incandidabilità per un turno elettorale nei
confronti della Giunta dell’organo disciolto, composta dall’ing. Giampiero
Modaffari, sindaco, e gli assessori Angelo La Rosa, Salvatore Sberna, Cataldo Riggi,
Maria Concetta Vincenza Naro.

I
componenti della Giunta comunale si costituivano con il patrocinio degli
avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, che mettevano in luce
l’assoluta estraneità della Giunta Modaffari rispetto ad ambienti
controindicati e l’enorme impegno profuso al fine di raggiungere importanti
obiettivi in termini di efficienza dell’Amministrazione.

Il
Tribunale di Caltanissetta, accogliendo le tesi prospettate dai legali del
Sindaco e della Giunta, accertava che gli addebiti mossi agli amministratori della cosa
pubblica interessati dal provvedimento di scioglimento per cui è causa sono
inidonei a delineare, sulla base di una logica ricostruzione, il quadro
complessivo di un condizionamento mafioso”
.

In
particolare, quanto all’affidamento del servizio rifiuti, il Ministero
rimproverava all’Amministrazione di avere autorizzato una proroga
dell’affidamento nei confronti dell’impresa che aveva ottenuto l’affidamento in
passato, ma i legali incaricati dagli amministratori hanno dimostrato che il
Sindaco e la sua Giunta si erano attivati alacremente per accelerare la
procedura di gara, o comunque per celebrare una gara ponte nell’attesa della
definizione della gara principale, ed impedire così la proroga del servizio in
favore della precedente affidataria.

Peraltro,
evidenzia il Tribunale, tutte le imprese che avevano ottenuto l’aggiudicazione
di un appalto avevano sempre ottenuto preventivamente l’informativa antimafia
di segno favorevole, ossia un’autorizzazione alla stipula del contratto con cui
la Prefettura competente aveva accertato l’insussistenza di un condizionamento
mafioso in capo alla stessa impresa.

Analogamente,
a fronte della contestazione con cui il Ministero dell’Interno ipotizzava
l’affidamento del servizio di tumulazione salme il Tribunale di Caltanissetta
osserva che il sindaco Modaffari e la sua Giunta avevano concesso una sola
breve proroga, per il tempo strettamente necessario ad organizzare la
internalizzazione del servizio, con cospicui risparmi per il Comune.

Il
Tribunale ha poi accertato più in generale che l’Amministrazione Modaffari non
ha in alcun modo avallato il sistema delle proroghe dei contratti, ma,
all’esatto opposto, si è prodigata in tutti i modi per attivare le procedure ad
evidenza pubblica per qualsiasi affidamento, come ad esempio nel caso
dell’affidamento del servizio di trasporto funebre per gli indigenti.

Ancora,
sposando la tesi proposta dagli avvocati Rubino e Valenza, il Tribunale ha
accertato che gli amministratori non avevano alcuna consapevolezza della
presenza all’interno del cimitero di un soggetto asseritamente controindicato.

In
conclusione, ha osservato il Tribunale, il contenuto della proposta formulata
dal Ministero dell’Interno non consente di denotare in capo
all’Amministrazione comunale alcun collegamento neppure indiretto ovvero alcun
condizionamento da parte della criminalità organizzata”
.

Sulla
scorta di tale provvedimento, per gli ex amministratori del Comune di San
Cataldo si apre la strada per un nuovo confronto elettorale.

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