Cultura

Su Giacomo Leopardi scoperte inedite di due studiosi di Sciacca

Lei è l’agrigentina Angela Marchica, lui, il marito, Stefano Certa, ambedue docenti di Matematica, Fisica e Informatica, oggi in pensione

Pubblicato 3 anni fa

Lei è  l’agrigentina Angela Marchica, lui, il marito, Stefano Certa, ambedue docenti di Matematica, Fisica e Informatica, oggi  in pensione.Ancora in servizio hanno pubblicato due libri: “La patente europea del computer” e “Word advanced 2013”. Un  impegno scientifico, che non ha mai fatto scemare il loro interesse per la letteratura. Hanno scritto un libro,  appena ultimato e in fase di pubblicazione. 

E’ una biografia su Giacomo Leopardi, in cui mettono particolarmente in risalto l’aspetto umano del grande poeta e raccontano anche avvenimenti spesso poco conosciuti. Non c’è nessun particolare riferimento all’aspetto letterario dell’opera leopardiana ma è stato evidenziato l’aspetto umano di Leopardi nelle varie fasi della sua vita. Il libro è corredato da molte immagini di luoghi, persone e cose che avvicinano il lettore al mondo di Leopardi. Con alcune interessanti e inedite scoperte sull’ultimo periodo di vita dell’autore de “L’infinito”.  

Le prime novità contenute nel libro sono desunte oltre che dalle numerose biografie leopardiane consultate, anche dalle più di 2000 pagine scaricate da internet, che riguardano foto dei documenti di morte di Leopardi mai pubblicate, addirittura qualcuno degli studiosi ne ha messo in dubbio l’esistenza mentre altri sono stati scoraggiati dalle lungaggini burocratiche.  

I percorsi di ricerca hanno riguardato il Ministero dei Beni culturali e amici  degli autori a Torre del Greco i quali hanno confermato come i documenti cercati non si trovassero lì. Mentre il Ministero dei Beni Culturali, evidentemente interessato all’aspetto culturale della ricerca, in soli tre giorni ha indirizzato i ricercatori alla Biblioteca nazionale di Napoli, che conserva i documenti richiesti, autorizzando a fotografarli e a pubblicarli nel libro. Inoltre, dopo le opportune richieste all’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Napoli, sono stati  autorizzati a fotografare e a pubblicare l’atto di morte di Leopardi che si trova presso la chiesa S. Annunziata a Fonseca, sempre a Napoli

A questo punto, dopo aver chiesto ed ottenuto i dovuti permessi, alla fine dello scorso mese di novembre si sono recati, a loro spese, a Napoli dove hanno visitato la chiesa di Fonseca e la Biblioteca Nazionale che ha confermato l’esistenza di tali documenti,  contrariamente a quanto sostenuto da qualche studioso che ne metteva in dubbio la reale esistenza, sospettando addirittura che fossero una invenzione di Antonio Ranieri, l’amico napoletano di Leopardi. Questi e altri documenti saranno pubblicati nel libro e che riguardano: la cultura scientifica di Giacomo Leopardi; l’unico ritratto di Paolina Ranieri, mai pubblicato nelle numerose biografie leopardiane insieme ad alcuni disegni eseguiti da Leopardi bambino; i rapporti che Leopardi ha avuto con alcuni  intellettuali siciliani.

Altre novità potranno essere scoperte leggendo il libro come  i dati anagrafici completi della “musa” pisana di Leopardi che permettono, fra l’altro, di risalire con esattezza all’età che aveva la donna durante il periodo pisano del poeta. Ella aveva 20 anni e non 22 anni, come finora è stato sempre riportato. 

Anche altri particolari della casa pisana abitata da Leopardi sono stati chiariti –  ci confermano i due ricercatori saccensi – come l’indirizzo attuale completo della casa della dama fiorentina (Fanny) di cui Leopardi era innamorato e  il cui salotto il poeta frequentò con assiduità nei suoi soggiorni a Firenze. A tal proposito il duo Certa-Marchica, dopo la pubblicazione del libro, ha intenzione di sensibilizzare le autorità fiorentine competenti affinché venga affissa sull’edificio una targa che ricordi come  quella casa sia stata frequentata da Giacomo Leopardi

Infine notizie biografiche riguardanti il medico che firmò il certificato di morte di Leopardi.  Superfluo notare che il libro si rivolge a tutti, in particolare ad alunni, docenti e cultori di Leopardi e ha già interessato ci confermano gli autori“le scuole di secondo grado a cui è stata chiesta ed ottenuta la collaborazione come quelle di Sciacca e i licei di Agrigento, Menfi, Castelvetrano, Palermo (Liceo Regina Margherita). In particolare i licei di Agrigento  il  Classico “Empedocle” e il Liceo Scientifico “Majorana”.

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