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Blitz Assedio: quando i cani da guardia trovarono le cimici nel bunker del boss

Dalle carte del blitz Assedio, eseguito la scorsa notte dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento e dai militari della Compagnia di Licata che ha portato al fermo di sette persone, emerge il ruolo dei più stretti collaboratori del boss Occhipinti a “difesa” del magazzino di via Palma, considerato il fortino e base logistica del […]

Pubblicato 5 anni fa

Dalle carte del blitz Assedio, eseguito la scorsa notte dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento e dai militari della Compagnia di Licata che ha portato al fermo di sette persone, emerge il ruolo dei più stretti collaboratori del boss Occhipinti a “difesa” del magazzino di via Palma, considerato il fortino e base logistica del clan. 

Tra le persone più fidate di Angelo Occhipinti emerge Angelo Graci, tra i sette fermati dalle forze dell’ordine, che lo stesso boss definisce quale  “unico figlioccio”. Tra i compiti di Graci, inteso “trappolina”, c’è quello di sorvegliare lo stabile e garantire riservatezza durante gli incontri. 

E’ il 2 marzo 2018 e i carabinieri sono nel pieno dell’attività investigativa: puntano le telecamere della video-sorveglianza sul capannone-bunker e hanno già installato alcune cimici all’interno del perimetro. Una di queste viene scovata dai cani di grossa taglia messi a guardia dello stabile in una aiuola. Graci ne rinviene una parte e la porta immediatamente al boss Occhipinti che la ispeziona attentamente. (come immortalato dai fotogrammi dei carabinieri).

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